Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer (Recensione)

 


Chi, come me da anni (2010 circa), si occupa del mondo thriller si sarà certamente imbattuto nel nome di Jeffrey Dahmer. Si tratta di uno dei più recenti ed efferati serial killer: uccise 17 uomini. Ora, parlare delle gesta, del modus operandi, del suo profilo psicologico, risulterebbe noioso per chi già conosce l'argomento e toglierebbe sorprese a chi vuole conoscere la vita di Jeffrey.

Quello che posso dirvi e di non perdere altro tempo e guardare al più presto la serie Netflix. Le motivazioni?

Nonostante l'argomento scabroso la serie non vira mai sullo splatter; Evan Peters che interpreta Dahmer riesce stupendamente nel ruolo, le atmosfere macabre sono realizzate in maniera impeccabile.

E' un prodotto che ti incolla addosso un non so che di inquietante e che sicuramente ti invita a riflettere su molti aspetti dell'America degli Anni 90. La serie offre un quadro sociale attento dell'ambiente in cui è riuscito a muoversi un serial killer, in grado di farla franca per tanti anni, anche per via della sua buona estrazione sociale, come dire Jeffrey era un'insospettabile.

Altro aspetto in cui si è rivolta molta attenzione è stata la somiglianza degli attori ai protagonisti, particolare che a me ha convinto parecchio.

L'unico difetto che si può trovare è relativo alle ultime puntate che in alcuni frangenti potrebbero annoiare, anche se anche qui si è cercato di rendere il prodotto una serie a 360 gradi e non un semplice documentario recitato su Dahmer.


Voto 7,5.

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