Con gli occhi dell'assassino


Voto 5. Il rapporto fra due gemelli ci viene descritto molto spesso al cinema, come un rapporto simbiotico. Il dolore dell’uno è avvertito dall’altro, anche se i due gemelli sono separati da km di distanza. Proprio su questo elemento fa forza il film di Guillem Morales: Con gli occhi dell’assassino.
Il film si apre infatti con due sequenze distinte che da un lato mostrano Sara, che cerca di sfuggire ad una presenza oscura, che la costringe ad una sorta di suicidio impiccandosi con una corda. La fitta alla gola viene avvertita anche da Julia, sorella gemella di Sara.
Julia è sicura: a sua sorella deve essergli capitato qualcosa, cos’ insieme a suo marito Isaac, raggiunge il luogo in cui Sara viveva.
La sorpresa è già conosciuta dallo spettatore, a Julia non resta che scoprire cosa a spinto Sara al suicidio. Ma il suo sesto senso da gemella, le dice che si tratta di omicidio, che qualcuno per qualche losco motivo l’abbia brutalmente ammazzata.
Ad accomunare ancor più Julia a sua sorella, è una malattia degenerativa agli occhi, che lentamente spinge entrambe verso la cecità.
Da qui comincia Con gli occhi dell’assassino, un thriller direi di ricerca e di scoperta del passato. Un thriller in cui Julia la protagonista, dovrà ricercare un uomo “invisibile”.


Proprio la figura del killer e la sua caratterizzazione è la cosa più scadente del film. Personaggio volutamente non identificato, una sorta di macchia nera, come fosse uno spirito che miete vittime, senza un motivo ben preciso. Il movente del serial killer è inesistente direi, ammazza chi s’immette sul suo cammino. Un killer che faccia a faccia con il suo obiettivo primario: Julia, anziché affrontarla, scappa. Certo forse aspetta che Julia diventi cieca, ma tutto ciò convince poco.
Molto mal rappresentato anche il personaggio della ragazzina che incombe nelle fasi finali del film, doppiaggio italiano molto scadente anche.

Il thriller si basa su una ricerca spasmodica e testarda della protagonista sui segreti della sorella scomparsa. Capire chi frequentasse prima della sua morte, cosa avesse fatto, etc.
Il regista si diverte a giocare con lo spettatore, creando delle false piste, che poco ingannano però.
Nonostante i ritmi bassi e la lunghezza del film, circa due ore, il film ha una trama interessante ed una storia abbastanza lineare ma prevedibile.
In molti punti il film sembra una parodia sui cechi, come dire Occhio al film, o guardatelo bene.
In alcuni tratti il film presenta degli spunti horror, che possono impressionare gli spettatori meno avezzi a scene crude.


ORIGINALITA': **
RITMO: *
REALISMO: **
NOIA: ***
SPETTACOLARITA': *
UMORISMO: 
STORIA: **
PERSONAGGI: *

USCITA CINEMA: 11/05/2011
REGIA: Guillem Morales
SCENEGGIATURA: Guillem Morales
ATTORI: Belen Rueda, Lluís Homar

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