Recensione La prigioniera
Voto 5. Il 2018 si sta dimostrando un anno abbastanza farraginoso relativamente alla gestione del blog. Purtroppo son diventato prigioniero di altri hobby, nonché del lavoro, cercando di coltivare la passione della lettura e della scrittura, per fortuna sempre vive, nei ritagli di tempo. Devo ammettere che le letture annuali non mi stanno un granché aiutando, non riuscendo a trovare quel romanzo che pienamente ti trasporta in una lettura senza tregua.
Neanche La prigioniera di Debra Jo Immergut è riuscita nell'intento di scuotermi dentro. Data la trama e le ottime recensioni credevo di dovermi ritrovare in un bel romanzo introspettivo, qualcosa di diverso rispetto allo standard thriller.
In realtà, in parole povere mi son immerso in un romanzo "moscio", senza scossoni che racconta la storia di uno psicologo di un carcere femminile alle prese con una sua ex fiamma ai tempi "del liceo", ritrovata da prigioniera e dunque da assistita.
A questa parte molto lineare, se ne affianca un'altra quella della vita di Miranda in carcere e fuori. Una parte molto confusa, e che non ha suscitato un forte interesse in me; come del resto tutto il romanzo.
La prigioniera è un romanzo che parla di bene e di male, e di come bene e male siano ripartiti in ugual misura dentro tutti noi. In questo senso è un libro universale: i protagonisti sono persone normali, che vivono, sbagliano e tentano di riscattarsi dagli errori commessi. persone come noi.
Traduttore: V. Galassi
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 30 agosto 2018
Pagine: 300 p., Rilegato
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