Recensione di Angelique di Guillaume Musso

 


Guillaume Musso mi piace. Mi piacciono le sue storie, detta meglio. Mi divertono i suoi libri. Sono romanzi thriller diversi dai soliti. Innanzitutto non annoiano mai, sono rocamboleschi e da una situazione iniziale si può arrivare ad un epilogo completamente differente. Nulla è come sembra.

Il rischio maggiore è sempre quello di raccontare storie inverosimili.

Angelique non differisce in queste caratteristiche rispetto ai predecessori. Si parte da una trama "tranquilla", una musicista va a trovare all'ospedale un poliziotto sino ad allora sconosciuto. Perché? Cosa vuole da quest'ultimo? Quali avventure attendono i due protagonisti?

Da queste domande iniziali, Musso sviluppa una trama particolare, ricca di colpi di scena. Un romanzo mai noioso, ma meno strabiliante rispetto per esempio a La ragazza di Brooklyn o Un appartamento a Parigi

Se volete fare una pausa tra due thriller corposi, il mio consiglio è quello di leggere un romanzo di Musso, sicuramente non vi annoierete...

TRAMA: Parigi, Natale 2021. Dopo un infarto, Mathias Taillefer si sveglia in una stanza d’ospedale. Una ragazza sconosciuta è al suo capezzale. È Louise Collange, una studentessa che suona il violoncello per allietare i pazienti in corsia. Quando Louise scopre che Mathias è un poliziotto, gli chiede di occuparsi di un caso molto particolare che la riguarda da vicino. All’inizio riluttante, Mathias accetta infine di aiutarla, e presto i due si ritroveranno uniti in una spirale che si stringe pericolosamente intorno a loro. Inizia così un’indagine mozzafiato che parte da Parigi e arriva a Venezia, sulle tracce di un mistero che porta a una vita segreta, a un amore forse sfiorato, a un luogo desiderato ma non ancora raggiunto.

Voto 6+

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