Recensione La casa senza ricordi di Donato Carrisi

 Voto 7. Donato Carrisi è ormai da anni uno degli scrittori top nel mondo della letteratura thriller. Da Il suggeritore in poi è sempre riuscito ad affascinare i lettori, avendo anche peculiarità che lo rendono uno scritt
ore internazionale. I suoi thriller sono approdati negli anni anche sul grande schermo.

Sembra altresì evidente che Carrisi negli anni stia sviluppando tre grandi macrostorie con diversi personaggi principali. La casa senza ricordi fa parte del mondo di Pietro Gerber, l'addormentatore di bambini che avevamo conosciuto già ne La casa delle voci.

Come ormai sto facendo da tempo (per mancanza soprattutto di tempo) non mi dilungherò sulla descrizione della trama ma vado dritto al succo del discorso, ovvero Il romanzo mi è piaciuto o no?

Sicuramente Carrisi è un maestro degli incastri, con una trama che scorre rapida e senza nessun intoppo o lungaggine. D'altro canto non è un capolavoro tipo Il suggeritore, anche perché nonostante il finale mi sia piaciuto parecchio, ho odiato il fatto che La casa senza ricordi non sia un libro con un vero e proprio epilogo, dovendosi concludere nel prossimo capitolo.

Carrisi è libero di lasciare a metà un suo libro, ma farlo pagare a prezzo pieno di questi tempi mi sembra un gioco rischioso da fare con il lettore, che finora si è sempre piombato ad occhi chiusi sui romanzi dello scrittore pugliese.


TRAMA: Dopo il successo internazionale della Casa delle voci, il nuovo romanzo di Donato Carrisi: imprevedibile, ipnotico, potente.

«Magistrale. Mette i brividi.» – The Times

Ascolterai ciò che ho da dire... fino in fondo.

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell'Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l'ha nutrito, l'ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L'unico in grado di risvegliarlo è l'addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L'ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

Commenti