L'ultima caccia - Jean Christophe Grangé

 Recensione L'ultima caccia


Voto 7.
Chi frequenta da tempo questo blog, sarà a conoscenza del mio debole letterario per lo scrittore Jean Christophe Grange che negli anni ha saputo regalare perle rare del genere, vedi La linea nera o Il giuramento, tra i miei preferiti. Molto spesso i grandi autori (anche nel mondo della musica) con un curriculum da top categoria, hanno alzato così tanto l'aspettativa nei loro fan che i prodotti nuovi risultano sempre "mediocri" rispetto alle vecchie creazioni.

Eccezion fatta per Amnesia, lo stesso decadimento potrei notare in Grangé, il quale non mi aveva sbalordito nelle ultime uscite.

L'ultima caccia segue un po' questo filone altalenante. Si tratta di un libro che se fosse opera di un'esordiente sarebbe un buon libro, ma da Grangé ci si aspetta appunto l'ennesimo capolavoro. Per lunga parte sarebbe un libro da stroncare in molti punti, soprattutto nella parte centrale alquanto piatta. Belli invece gli ultimi capitoli che evidenziano poi le trovate interessanti che lo scrittore francese ha nel suo "bagagliaio".

Sui personaggi non mi dilungherei tantissimo, in quanto ahimé sono la copia della copia dello stereotipo del detective dei thriller, nonostante anche qui nel finale si cerchi di approfondire la figura di Pierre Niemans. Tutto sommato un romanzo che consiglierei...


TRAMA: Nel cuore della Foresta nera, dove gli alberi fitti formano un dedalo inespugnabile, il buio non ha confini. È un buio che non lascia scampo e non perdona i passi falsi, come quelli commessi dal giovane Jürgen von Geyersberg, rampollo di una nobile e stimata dinastia. Quando il suo corpo viene rinvenuto con evidenti segni di mutilazione, è subito chiaro che si tratta di un efferato omicidio di cui può occuparsi una sola persona: il detective Pierre Niémans, l'uomo perfetto per risolvere casi spinosi che richiedono sangue freddo e riservatezza in ogni fase dell'indagine. Perché è importante che non trapeli alcun dettaglio e si impedisca alla stampa di ricamare sopra le vicende di una famiglia tanto rispettabile. Con l'aiuto dell'allieva Ivana Bogdanović e del comandante Kleinert, capo delle forze dell'ordine tedesche, Niémans si mette sulle tracce degli assassini, individuando, grazie al suo intuito infallibile, una valida pista da seguire: è quella della pirsch, un misterioso rituale venatorio che sembra risalire ai Cacciatori neri, un gruppo di criminali senza scrupoli assoldati da Himmler durante la seconda guerra mondiale per rintracciare ed eliminare gli ebrei. Ma più il tempo passa, più questa pista, all'inizio tanto promettente, si perde in sentieri secondari che sviano la polizia rischiando di far naufragare le indagini. Ma una nuova battuta di caccia sta per cominciare. Per arrivare alla verità, a Niémans e ai suoi non resta che stare al gioco e trasformarsi in predatori, prima che siano loro a diventare prede. Jean-Christophe Grangé si conferma uno degli autori di thriller più amati dai lettori. I suoi libri, tradotti in trenta lingue, occupano sempre i primi posti delle classifiche internazionali e il suo ultimo successo non fa eccezione. Con L'ultima caccia, Grangé torna alle atmosfere del romanzo che gli ha regalato la notorietà, I fiumi di porpora, e tesse una storia ricca di suspense e colpi di scena, dove gli orrori del passato sono la chiave per risolvere gli enigmi del presente.

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