Il sogno - Franck Thilliez

 Recensione Il sogno di Franck Thilliez


No, non è un sogno. Dopo mesi, anzi direi anni, di inattività, riprendo a postare una recensione di un libro. No che in tutto questo periodo non abbia letto nulla, ma per mancanza di tempo o/e voglia non riuscivo a scrivere due righe interessanti sui libri letti, tra cui sicuramente una citazione speciale va a quella di Don Winslow: Il confine. Una citazione speciale merita anche Franck Thilliez che mi ha accompagnato in questi ultimi mesi con i suoi libri: Il manoscritto e appunto Il sogno.

Entrambi sono pubblicati dalla casa editrice Fazi Editore, che ha dato spazio ad un grande autore secondo il mio avviso, forse in passato snobbato dalle grandi case editrici; piccola parentesi fenomeno che sta accadendo a Sebastian Fitzek, non più tradotto nel nostro paese.

Questa breve premessa d'obbligo, anticipa il buono proposito di settembre di riprendere a raccontare anche solo per poche righe i romanzi letti e segnalare nuove uscite interessanti; anche perché stranamente il numero dei seguaci della pagina Facebook ha subito un buon aumento nonostante lo stato di inattività e di questo non posso che esservi grati.

Ma passiamo a Il sogno di Franck Thilliez. Sicuramente un romanzo che vale la pena leggere in un panorama che ultimamente non sta regalando dei capolavori indimenticabili. Per convincervi vi posso dire che è un buon mix tra due film memorabili: Memento ed Inception. Di base c'è l'essenza psicologica della storia, con una protagonista (Abigael) smemorata per via di un potente medicinale utile per curarle i disturbi del sonno. Il cattivo della storia è un Freddy Krueger moderno che rapisce dei bambini tenendo sotto scacco le forze dell'ordine.

A questi elementi base, Thilliez aggiunge due spazi temporali che creano enigmi ed instabilità, più una serie di indovinelli che non finiscono con la conclusione del libro....

Voto 7


TRAMA: Se non fosse per le sue cicatrici e le strane foto che tappezzano le pareti del suo ufficio, si direbbe che Abigaël sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigaël, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo. L’indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy. I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigaël è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell’episodio non tornano. E si renderà conto che Freddy sa più di quanto dovrebbe. E non è il solo. Ma per Abigaël il nemico più pericoloso rimane uno: se stessa.

Dopo Il manoscritto, apprezzatissimo da critica e lettori, un nuovo romanzo a matrioska zeppo di colpi di scena che fonde thriller, pulp e suspense psicologica: un labirinto ipnotico e perfetto in cui perdersi, per sbucare in un finale che riannoda tutti i fili.

Commenti

  1. Mitico! Grazie per la recensione, in effetti mancavano!!!
    Ma perché non mi traducono più Fitzek? ��

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