La forma del buio - Mirko Zilahy

Recensione La forma del buio

Voto 5,5. Era il gennaio del 2016 quando accoglievo con grande clamore sul mio blog Mirko Zilahy ed il suo romanzo d'esordio: E' così che si uccide.
Dopo un anno abbondante, lo scrittore romanzo ricompare in libreria sempre per Longanesi con: La forma del buio.
Il format è lo stesso del primo romanzo: caccia al serial killer ad opera di Enrico Mancini ed il suo team.
La caratterizzazione del killer è valida, con tanto di posa in opera seguendo rituali mitologici.
Dovrebbe essere un romanzo top, ma a mio avviso sembra soltanto un compitino ben svolto senza una vera anima e senza nessuna innovazione al genere.
Anche l'evoluzione dei protagonisti è piuttosto lenta, restando fermi su punti già affrontati nel primo capitolo.

TRAMA: Lui si trasforma, e trasfigura le sue vittime in opere ispirate alla mitologia classica: il Laocoonte, la Sirena, il Minotauro… Sono però soltanto indizi senza un senso apparente, se non si è in grado di interpretarli. Di analizzare la scena del crimine. E tracciare un profilo. Ma il miglior profiler di Roma, il commissario Enrico Mancini, è lontano dall’essere l’uomo brillante e deciso di un tempo. E la squadra che lo ha sempre affiancato non sa come aiutarlo a riemergere dall’abisso. Mentre nuove «opere» di quello che la stampa ha già ribattezzato «lo Scultore» appaiono sui palcoscenici più disparati, dalla Galleria Borghese all’oscura, incantata Casina delle Civette a villa Torlonia, dallo zoo abbandonato all’intrico dell’antica rete fognaria romana, Mancini viene richiamato in servizio e messo di fronte a quella che si dimostra ben presto la sfida più terribile e complicata della sua carriera. O forse della sua stessa vita.

Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Anno edizione: 2017
Pagine: 420 p., Rilegato

  • EAN: 9788830442016

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