Blogtour: Il nemico che gioca con i nomi - I luoghi del romanzo

Qualche settimana fa vi segnalavo l'interessante romanzo di Paolo Negro: Il nemico che gioca con i nomi, edito dalla casa editrice Imprimatur.
Oggi con grande piacere vi segnalo la mia tappa del blogtour, che esplora il mondo di questo romanzo.
Le precedenti tappe sono state: 
Thriller Nord con la recensione in anteprima;
Milano nera con un estratto del romanzo;
Contorni di noir con l'intervista esclusiva all'autore; 
In your eyes ezine con l'approfondimento dei personaggi;
La mia tappa riguarda l'esplorazione dei luoghi;
La tela nera chiude il blogtour approfondendo Napoleone e la massoneria.

I LUOGHI DEL ROMANZO
Tre luoghi, tutti e tre, seppure in modo diverso, legati a doppio filo dalla trama di Il nemico che gioca con i nomi e dalla storia. 
I templi di Abu Simbel e la diga di Assuan in Egitto, il cuore economico di New York e il piccolo paese di Rosazza incastonato nelle prealpi biellesi, non sono solo lo scenario in cui si dipana la storia, me anche quello in cui la storia si decide. Sul serio. Perchè tutto è strattamente legato e connesso, tutto ha attraversato i secoli senza che nessuno rompesse la regola del silenzio di un segreto nato fondendo le antiche credenze dell'Antico Egitto e i disegni politici della massoneria sin dall'epoca a cui vi aderì Napoleone Bonaparte. Un segreto rimasto però scritto anche nei segni scolpiti nella pietra delle case e della chiesa di Rosazza. Simboli esoterici, riferimenti massonici, disegni e raffigurazioni, ammonimenti che non solo celano la chiave per comprendere tutto, ma trasformano anche quel piccolo paese nella Rhennes le Chateau italiana. Perchè all'ombra dei templi di Abu Simbel tutto è inziato, ma è a Rosazza che è stato scritto. Sulle pietre. 


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