SAGHE #1 The Dentist

Yuzna e Gordon sono paragonabili al Dinamico Duo in quanto epicità di gesta compiute. Difficile però stabilire chi sia Batman e chi Robin. Scrivevano un film a testa, Gordon li dirigeva e Yuzna li produceva. Che Gordon fosse piuttosto bravo come regista è innegabile. Ma Yuzna era meglio, benché non si sia mai sentito “regista” quanto più “produttore”. Entrambi riuscivano a farsi bastare i pochi soldi messi a disposizione delle case di produzione. Yuzna esordisce dietro la macchina da presa il notevole e arcinoto - ai cultori del genere, almeno - “Society - The Horror”. Benché Yuzna si sia trovato a scrivere cose tipo “Tesoro si si sono ristretti i ragazzi” è ovviamente per l’orrore che ha sempre avuto una sfrenata passione. 
The Dentist è una “saga” composta da due film. Il primo del ’96, il secondo del ’98. Entrambi diretti da Yuzna, entrambi scritti da Gordon. 

Ecco la trama del primo film: Il dentista Alan Feinstone, un uomo a f f e t t o d a m i s o f o b i a , h a all’apparenza una perfetta vita borghese. Soldi, una bella casa, una bella moglie. Il giorno del suo anniversario di matrimonio, scopre che Brooke, la sua avvenente dolce metà, lo tradisce col zozzo Matt, addetto alla manutenzione della loro piscina. Questo fa scoppiare la follia nel buon dottore. Al lavoro è preda di allucinazioni, nelle quali vede i denti degli altri come marci. Partirà un delirio orrorifico in cui Feinsone torturerà - inutile dirlo, con i suoi attrezzi del mestiere e facendo battute come “io sono nemico del marcio e della putrescenza” - chiunque gli capiti sotto tiro, inclusi sua moglie e il zozzo Matt. La polizia, seguendo la scia di cadaveri, riuscirà ad catturare il dottore, che verrà arrestato e chiuso in manicomio. Quello di Feinstone è un personaggio semplice ma preciso, molto ben delineato. C’è un ovvio parallelismo tra il suo lavoro e la società in cui vive. Feinstone vive in un mondo dove tutto sembra splendente e pulito, ma non lo è. Il tradimento della moglie rappresenta l’inizio della decomposizione che, come dice il dottore “non può che portare alla putrefazione”. Così come i denti, all’apparenza bianchi e sani, possono nascondere piccole c a r i e . S a p p i a m o tutti quanto possa e s s e r e f i n t o i l m o n d o b o r g h e s e - p r o c u r a t e v i l a b i b l i o g r a f i a d i Ellis se non l’avete a n c o r a f a t t o . I l p r o b l e m a d e l l a falsità del mondo b o r g h e s e è c h e nessun borghese è in grado di accorgersi di questa stessa falsità poiché è immerso in quel mondo.

Feinstone impazzisce perché già precedentemente all’evento scatenante (il tradimento di Brooke) Feinstone era malato. La misofobia porta il nostro personaggio alla follia. Il buon vecchio trucco “solo i pazzi vedono le cose come stanno”. La follia di Feinstone sembra infettare il mondo che lo circonda. Un semplice palazzo diventa un labirinto degli orrori e così. è come se il cambio di punto di vista di Feinstone sulla realtà coincidesse con un cambio della realtà stessa. Ma questa non è una cosa così rara in film dell’epoca. 

Leggendo altre recensioni ho avuto impressione che tutti abbiano trovato irritante la fotografia da soap opera. Probabilmente quel tipo di fotografia non è esaltante, ma di sicuro è necessaria. Partiamo dal seguente assunto: The Dentist è un film dell’orrore. C o s a s p a v e n t a d i p i ù : u n f i l m c h e p a r t e c u p o e c h e , inevitabilmente, ti farà capire come andranno le cose, oppure qualcosa come “Dal Tramonto All’alba”, che parte in un modo e finisce in un’altro? Quello che, a livello di scrittura, è stato fatto in “Dal Tramonto All’Alba” in The Dentist viene riproposto in modo visivo: una soap-opera che si trasforma in un bagno di sangue. Personalmente mi fido dell’occhio di Yuzna e sono convinto che anche se avesse avuto i milioni per fare questo film la fotografia sarebbe rimasta immutata. 

Ecco la trama di “The Dentist 2” 
Alan Feinsone, in un qualche, miracoloso modo è scappato dal manicomio in cui era stato rinchiuso nel primo film. Deciso a costruirsi una nuova vita, si stabilisce in una piccola città di campagna chiamata “Paradise”. Riesce addirittura a innamorarsi della monodimensionale Jamie. Quando, però, viene chiamato a sostituire l’odontoiatra locale, la sua follia si scatena nuovamente.  
Questo secondo capitolo è meno riuscito del primo. Manca completamente tutta quella velata critica alla società borghese a cui ci eravamo abituati.
The Dentist 2 non è da buttare, però. Per gli amanti dello spaltter, qui Yuzna esagera e si lascia andare all’estro creativo, senza contare citazioni a non finire ad altre pellicole - tipo Tenebre di Dario Argento. Rispetto al primo capitolo è già ironico e, a tratti, demenziale, cosa che lo rende quasi una commedia horror. Basta pensare all’inquadratura finale, dove Feinstone, guida la macchina con la faccia piena di chiodi - non vi sto a dire perché. Ride sguaiatamente… si estrae un chiodo dalla faccia e inizia a pulircisi i denti. 

Questa scena, che sì è divertente ed è esattamente quella che volevo vedere, nasconde in sé molto più i quanto ci si possa aspettare. Conclude, cioè, l’arco di trasformazione del personaggio. Nel primo film, Feinstone era partito come uomo sottomesso a una società che nel profondo sospettava essere sbagliata. A metà dei due film si “pente” e cerca di cambiare. Invano, perché la sua natura è u n ’ a l t r a . Q u e l l ’ u l t i m a i m m a g i n e s i g n i f i c a c h e Feinstone ha finalmente accettato sé stesso. Tutto questo con una sola immagine. Questo è cinema. 
Sapete, il mondo se ne sta ad aspettare lo spin-off di quello o quell’altro, Madagascar 32, l’era glaciale 18, Toy Story 113 e remake di film che erano già brutti. L’unica che dovrebbero produrre è the dentist 3. Non credo proprio che sarei il solo ad essere felice.

Oscar Francioso

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