In fondo al bosco

Voto 6,5. In fondo al bosco è l'esperimento di Stefano Lodovichi di cimentarsi nel mondo del thriller/noir in Italia. Una scelta coraggiosa che attinge sicuramente dai casi di cronaca nera, che imperversano sempre più nei programmi televisivi nostrani.
Il caso potrebbe ricordare molto da vicino quello del piccolo Tommy (Tommaso Onofri), vedi anche il nome del piccolo protagonista.
Il regista è molto bravo a creare le atmosfere, molto da fiaba nera. La tradizione della Val Fassa vuole un giorno dedicato alla festa dei Krampus, in cui gli abitanti si vestono da demoni. Proprio in quel giorno si narra che dei diavoli vengano a rapire un bambino.
Durante questa festa infatti scompare Tommy, figlio di Manuel (Filippo Negri) e Linda (Camilla Filippi). Più che con un diavolo immaginario, i famigliari sembrano prendersela con i loro problemi personali. Manuel deve sconfiggere il diavolo dell'alcool, mentre Linda ha avuto in passato problemi psicologici.
A salvarli dal naufragio è il ritorno di Tommi, in realtà diverso dal punto di vista comportamentale, questo aspetto potrebbe ricordare il film Madre.
Da qui nasce un film sull'identificazione, sul sapersi riconoscere ed affrontare i propri demoni a volte molto più potenti di quelli con corna e pelle rossa.
I fantasmi del passato riecheggiano nella vita dei protagonisti, tutti destabilizzati dalla vicenda di Tommi, nonostante in realtà sembri risolta.
Ma Tommi viene identificato come un diavolo, un demone che dovrà mettere i protagonisti in rapporto con la verità.
Il finale è forse un po' troppo sensazionalistico e a caccia di svariati colpi di scena, che allontanano il realismo iniziale e virano nettamente verso la fiction. Sembrerebbe come se l'autore volesse distaccarsi dal caso di cronaca iniziale portato in scena, forse per non aprire vecchie ferite e non abbassarsi al livello del cannibalismo televisivo nei confronti della cronaca nera.

  • DATA USCITA
  • GENEREThriller , Noir
  • REGIAStefano Lodovichi
  • ATTORIFilippo NigroCamilla Filippi,Giovanni VettorazzoTeo Achille Caprio

Commenti

  1. A me è piaciuto molto sopratutto perché italiano (e questo già è una sorpresa) ma anche perché la trama e la narrazione è veramente intrigante così come la storia ;)

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