La musica nel libro Io sono Kurt

Paolo Restuccia è il regista del noto programma satirico di Radio2: Il ruggito del coniglio, nel 2016 ha pubblicato per Fazi Editore Io sono Kurt, un noir metropolitano/musicale.
Prima di proporvi la recensione, vi propongo per il blogtour dedicato al romanzo questo articolo che coniuga musica e letteratura. Al blogtour partecipano anche: Milano Nera, Peccati di Penna e Giallomania.

E' indubbio sottolineare come la musica sia uno dei motori del romanzo di Restuccia, che sicuramente immette nello scritto larga parte della sua esperienza sul campo come Deejay.
Il protagonista Andrea Brighi, detto Kurt, è infatti un deejay in là con gli anni, che continua ad avere buon successo. Un viaggio verso Trieste aprirà vecchie ferite e ricordi insormontabili, sempre accompagnati da hit del momento.

Basti citare ad esempio Girls dei Jamiroquai, primo pezzo che ha visto Kurt dietro una consolle, Il pezzo che l'ha lanciato nel mondo dei locali e gli ha consentito di diventare Kurt. Kurt, un nome che non può che rimandare a Kurt Cobain dei Nirvana, da cui Andrea prende il look rock and roll. Ma Andrea ha anche un fascino alla Morgan dei Bluvertigo, al quale molto somiglia.
Se il personaggio di Kurt nasce con Girls; la storia di Restuccia comincia con Rain dei Sakamoto. Una musica che accompagna l'ingresso in scena di Diavolo Biondo, ex datore di lavoro di Kurt: i due hanno ancora un conto in sospeso. Proprio per problemi del passato Kurt seguirà Diavolo Biondo fino a Trieste.
In un alberguccio già conosciuto nel passato, Kurt rivivrà vecchi momenti e vecchie sensazioni. Missing degli Everything but the girl gli farà ricordare Anna, un amore del passato condiviso appunto con Diavolo Biondo; The Koln Concert di Keith Jarrett invece gli farà tornare alla memoria l'attuale compagna Rita, dipendente di un negozio di musica.
The Power of Love potrebbe diventare The Power of Sex quando Kurt incontra la giovane Nadia, facendogli capire che Gli uomini e le donne non sono uguali come diceva Cesare Cremonini.
Kurt dovrebbe essere a Lugano per consegnare una valigia di soldi per conto di sua moglie Rita ed il fratello di questa; invece Trieste e i vecchi fantasmi del passato lo risucchano, sputandolo sotto la pioggia mentre ascolta Hurt di Johnny Cash e fregandogli la valigetta piena di soldi. Ancora tu, ma non di sorprende lo sai, ancora tu, ma non dovevamo vederci più?

Di musica ce n'è tanta altra, sempre pronta ad accompagnare il nostro protagonista (narratore in prima persona) durante il viaggio. Blues, Rock, Pop, Sinfonie renderanno Io sono Kurt, un romanzo polifonico e pieno di ritmo. Se la musica è varia, il testo può contare su diverse note: aspro, scorrevole, leggero, strafottente, volgare, nostalgico e perfino romantico.

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