Il cartello - Don Winslow

Recensione Il cartello

Voto 8,5. A dieci anni da Il potere del cane ecco arrivare in libreria il sequel: Il cartello di Don Winslow. Come allora lo scrittore americano non sbaglia il colpo, regalando un vero capolavoro in cui confluiscono molte delle contraddizioni del mondo della droga. Un universo che quest'anno ha trionfato dal punto di vista narrativo, vedi la serie televisiva Narcos,
Se nella serie tv il focus era sulla Colombia, ne Il cartello ci spostiamo poco più sopra dal punto di vista geografico: il Messico.
Adan Barrera, antagonista del precedente romanzo è in carcere a scontare la sua condanna. Art Keller, l'eroe positivo, si è ritirato a vita monastica, dedicandosi all'apicoltura. La fuga del primo, spingerà il secondo a ritornare in azione per riacciuffare il boss dei cartelli messicani.
Una trama inizialmente molto semplice, con il buono che insegue il cattivo nelle sue mille fughe.
Ma il romanzo di Don Winslow è davvero molto altro. Il cartello è un pugno diretto allo stomaco, un romanzo crudo e violento che ci narra tutte le atrocità delle guerre della droga in Messico. Cartelli che si spartiscono le zone ma sempre pronti a farsi la guerra. Così il cartello di Sinaloa di Barrera dovrà fronteggiare il Cartello del Golfo per la conquista di una zona strategica. Il Cartello del Golfo si vedrà assalito al suo interno dal gruppo dei Los Zetas, ex soldati divenuti guerriglieri.
Tutte queste strategie ci vengono narrate attraverso gli occhi di diversi personaggi, tutti fantastici e tutti estremamente oscuri. L'unico sguardo innocente pare essere quello di alcuni giornalisti che narrano queste atrocità e di un gruppo di donne che non si arrende alla violenza e ai soprusi.
L'opera di fantasia costruita dallo scrittore è fantastica e ben architettata con tutti i tasselli che vanno ad incastrarsi nel modo giusto con lo scorrere delle pagine.
Un problema della droga che non è solo messicano ma anche americano. Se infatti non ci fosse la richiesta di cocaina, i cartelli messicani non dovrebbero affannarsi così tanto nella produzione del prodotto e non dovrebbero lottare per conquistare il predominio.
L'intrusione americana in questa storia è "limitata" al consumo di droga, alla Dea ed Art Keller. La DEA agisce molto in sordina, Keller invece con molta più passione. Per il resto è una grande lotta interna tra i vari cartelli messicani. A pagarne le conseguenze saranno in moltissimi, tra cui gente innocente. La cosa che fa sicuramente più orrore di questa storia è l'inesistenza delle istituzioni, addirittura colluse e schierate con i vari cartelli. In sintesi non c'è una via d'uscita: morte e/o alleanza con un altro nemico le uniche soluzioni.
Un romanzo imperdibile che evidenzia come il mondo della droga sia una guerra costante ed ancora in pieno svolgimento, snobbata dai media europei ed internazionali preoccupati da altre guerre forse meno sanguinose di questa.


TRAMA: 2014. Adán Barrera, capo di El Federación, la piú potente rete di cartelli della droga al mondo, si trova in isolamento in una prigione di San Diego. Art Keller, l'agente della Dea che dopo avergli ucciso il fratello e il nipote lo ha sbattuto li dentro, si è ritirato in un monastero in New Mexico, dove vive in solitudine e semplicità facendo l'apicoltore e cercando di dimenticare la sua precedente "vita di menzogne". La tregua si incrina quando Barrera riesce a farsi trasferire in un carcere messicano e l'accordo tra i vari cartelli della droga salta, innescando una guerra intestina di efferatezza mai vista. Con Barrera di nuovo in azione e pronto a qualunque atrocità, pur di riprendere il controllo perduto, Keller finisce risucchiato nel gorgo. Onesti e corrotti, vittime e assassini si trovano dall'una e dall'altra parte della barricata e della frontiera tra Messico e Stati Uniti.


AUTORE: Don Winslow
EDITORE: Einaudi
NAZIONE: Usa
ANNO: 2015
PAGINE: 882

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