Voci soffocate - Beppe Quintini

Recensione Voci soffocate

Voto 6,5. Esordio letterario dell'italiano Beppe Quintini per TimeCrime, Voci soffocate è un romanzo thriller classico con tanto di serial killer che semina terrore nella provincia di Trento.
Il modus operandi dell'individuo è davvero macabro con dita mozzate, marchingegno taglia lingua, cera e numerosi enigmi lasciati sulla scena del crimine a voler sfidare la polizia.
La parte in cui si segnala l'attività del killer è davvero molto dettagliata e tutte le vittime paiono essere legate tra loro da un oscuro passato.
Quintini oltre che nella creazione dell'assassino, è molto abile nella caratterizzazione di tutti i protagonisti presentati in maniera minuziosa.
Avremo l'ex poliziotto Mathias Novari, sulla soglia della depressione dopo l'ultima operazione andata molto male. Mathias è il migliore del luogo e dovrà trovare una forza interiore per rimettersi in carreggiata e dare una mano alla polizia.
Il caso inizialmente è affidato all'agente Marina Bruni, donna metodica e stacanovista che non ha tempo per l'amore e gli affetti.
Questi i due protagonisti principali, ben realizzati come detto, nonostante risultino essere degli stereotipi del genere: poliziotto tenebroso accompagnato da agente femminile. Anche l'instaurazione del loro rapporto lavorativo e di "amicizia" è abbastanza consueto e prevedibile. Tutto ciò non toglie comunque fascino ai due personaggi che reggono bene la scena e le varie situazioni di pericolo.

Il romanzo è scritto in maniera perfetta dal punto di vista stilistico e della suddivisione dei capitoli, nonostante gli stessi siano abbastanza lunghi. A mancare è forse un pizzico di cattiveria in alcune scene che potevano avere più mordente e suspense. La soluzione finale presenta un buon colpo di scena, risultando però macchinosa per certi aspetti.
Un buon romanzo in sintesi a cui manca il colpo ad effetto e una maggiore cattiveria che poteva renderlo diverso dai numerosi thriller presenti in libreria...

TRAMA: In una mattina di freddo pungente come filo spinato, un frate è seduto nella cabina di un confessionale e ascolta una voce. «Stanotte ho ucciso...» Poi una frase enigmatica: «La

salvezza del prossimo è più vicina di quanto pensi. Non sta in cielo ma in terra.» Inizia così uno dei casi più complessi che Mathias Novari, ex poliziotto sospeso dal servizio, e l’agente Marina Bruni, donna tenace e affascinante, abbiano mai affrontato. Sulla scena del crimine, accanto ai cadaveri di un uomo e una donna, l’assassino ha lasciato una macabra composizione, la sua firma. Prende il via una caccia all’uomo che dalla provincia trentina si intreccia prepotente con l’oscura abitudine di un senatore a Roma. C’è un filo rosso che lega il sangue versato quella maledetta notte agli ambienti altolocati della capitale, ma è inafferrabile, confuso. Il killer è un’ombra: non ha lasciato nessuna traccia, non ha commesso errori, e nel complicato puzzle che Novari e la Bruni tentano di ricomporre manca sempre qualche tessera. Eppure la verità deve celarsi da qualche parte, forse proprio in quella firma lasciata dall’assassino... Un giallo impeccabile, costantemente in bilico
tra Bene e Male, tra morte e resurrezione. Un esordio sorprendente.

AUTORE: Beppe Quintini
EDITORE: TimeCrime
NAZIONE: Italia
ANNO: 2015
PAGINE: 500

Commenti

  1. Continuo a vederlo ma non mi convinco!
    Le scene dettagliate del serial killer però mi ispirano un sacco!
    ahahahahah io sono macabra!!! ;)

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