La sopravvissuta - Carla Norton

Recensione La sopravvissuta

Voto 6,5. La sopravvissuta è il primo romanzo che giunge in Italia di Carla Norton, edito da Longanesi. La scrittrice americana è già nota in patria per il suo primo lavoro: Perfect Victim, realizzato insieme a Christine McGuire, procuratore di un caso reale.
Vicenda seguita minuziosamente dalla Norton e che riguarda Colleen Stan, una ragazza di vent'anni rapita durante un autostop da una coppia. Colleen "sepolta" viva durante la sua lunga prigionia (sette anni e tre mesi) viene ripetutamente violentata, frustata e schiavizzata dal suo padrone: Cameron Hooker, che in questa tremenda operazione riesce a soggiogare anche sua moglie. Il romanzo in questione è entrato addirittura nei testi dell'Unità di scienze Comportamentali dell'FBI.

Il romanzo La sopravvissuta nasce un po' dalle ceneri di questa storia, avendo diversi elementi che potranno ricordarla. La storia ha per protagonista Reeve LeClaire, una ragazza sequestrata e seviziata per circa quattro anni da Daryl Wayne Flint. Il romanzo si apre però con la liberazione della protagonista, avvenuta in seguito ad un incidente stradale del rapitore che nel cofano trasportava proprio la ragazza.
Reeve ci viene raccontata poi anni dopo il sequestro. La ragazza, attraverso il sostegno continuo dello psicologo Ezra Lerner, cerca di ritornare alla normalità, lasciandosi alle spalle Sindrome di Stoccolma, attacchi di ansia e paure varie.
I frammenti di normalità guadagnati con tanta fatica vengono però destabilizzati dalle continue notizie di rapimenti di giovani ragazze. Quando Tilly Cavanaugh, ennesima ragazza rapita, viene ritrovata viva e vegeta, lo psicologo coinvolge Reeve nel programma di riabilitazione psicologica della ragazza.
Proprio questa parte della storia potrebbe ricordare quella reale di Colleen, che oggi aiuta le vittime di abusi.

Oltre ad una buona "trasposizione/richiamo" della storia reale, La sopravvissuta è un buon thriller, che si distingue per l'approfondimento psicologico dei protagonisti.
I punti di vista son diversi, oltre a quello di Reeve avremo quello di Tilly, ma anche quello dell'aguzzino principale presentatoci sin dai primi capitoli. Per certi versi il romanzo mi ha ricordato i libri di John Katzenbach, sia dal punto di vista strutturale sia per la caratterizzazione dei personaggi.
La sopravvissuta è comunque una storia di forza di volontà, lotta interiore ed altruismo, in cui la solidarietà delle vittime diventa essenziale per il superamento degli abusi e per dimenticare quei tremendi anni di vita che nessuno potrà loro restituire... L'unione in questo caso fa davvero la forza...

TRAMA: Reeve LeClaire sembra identica a tutte le sue coetanee: ha ventidue anni, è molto carina ed è finalmente riuscita ad andare a vivere da sola in un appartamento tutto suo a San Francisco. Ha un lavoro ed è solo un po' timida con le persone nuove. Ma la realtà è molto diversa. Sono passati dieci anni dal suo rapimento, meno di sei dalla sua liberazione fortuita. Reeve è stata tenuta prigioniera da un maniaco per tutta l'adolescenza. Se riesce, almeno in apparenza, a sembrare una ragazza qualunque, è merito della sua tenacia e dell'aiuto del dottor Ezra Lerner, lo psichiatra specializzato nel trattamento delle sindromi da cattività prolungata. Reeve vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle, dimenticare, ma sa che non è così che funziona. Perché niente è così facile. E quando il dottor Lerner le chiede di aiutarlo con un suo nuovo caso, Reeve sa di dover accettare. La quattordicenne Tilly è appena sfuggita a un maniaco dopo mesi di prigionia, e si rifiuta di parlare con chiunque. Solo Reeve, con le sue cicatrici e la consapevolezza di ciò che Tilly ha sofferto, riuscirà a infrangere quella barriera di silenzio ostinato, scoprendo però che dietro non c'è la voglia di guarire, ma la paura. Perché la vera minaccia è ancora là fuori. E perché Tilly non è l'unica.

AUTORE: Carla Norton
EDITORE: Longanesi
NAZIONE: Usa
ANNO: 2015
PAGINE: 364

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