Tu sei il prossimo - Stefano Tura

Recensione Tu sei il prossimo

Voto 5,5. Stefano Tura è un giornalista della Rai, corrispondente per il Regno Unito. Un volto noto che può vantare nel suo curriculum la scrittura di diversi romanzi, tra cui alcuni gialli, l'ultimo dei quali è Tu sei il prossimo, edito da Fazi nel 2014.
Una storia che nella sua trama mi ha molto ricordato la sparizione della piccola Madeleine McCann, scomparsa il 3 maggio del 2007 in Portogallo, nonostante fosse in compagnia dei genitori. Ancora oggi il caso è irrisolto.
Nel romanzo di Tura i coniugi Martins perdono le tracce della piccola Leah. La famiglia inventata ha in comune con la coppia reale anche la nazionalità britannica.
Identico è anche lo scalpore mediatico della notizia, tanto che nel romanzo dal Regno Unito viene inviata una vera portavoce che deve gestire la comunicazione dei Martins.
Tu sei il prossimo è infatti un romanzo a più voci e con più protagonisti principali. Tra i più interessanti sicuramente vanno citati l'ispettore Alvaro Gerace che si occuperà della risoluzione del caso, ma anche l'esperta informatica o il giornalista Luca Rimbaldi. 
Questi insieme ad altri personaggi agiranno nella riviera Romagnola, a Cesenatico per la precisione. "Qualche" chilometro più a nord-ovest (in Inghilterra) seguiremo le vicende di Peter MacBride, denominato BigMac. Le due storie naturalmente convergeranno nelle battute conclusive.

Il carico da gestire per Stefano Tura è dunque abbastanza corposo, dovendo alternare le azioni di diversi personaggi (comprese le vittime) e la duplice ambientazione.
Per questo motivo l'autore introduce in maniera molto tradizionale tutti i suoi protagonisti principali; al momento della loro prima apparizione verranno elencate caratteristiche fisiche ed episodi che li hanno contraddistinti nel passato.
L'inizio scoppiettante e ricco di avvenimenti cede il passo ad una parte centrale un po' ferma, che cerca di creare ritmo attraverso la morte di alcuni possibili testimoni.
Attraverso i protagonisti giornalisti, Tura approfondisce il ruolo della stampa nelle vicende di cronache ma anche alcuni cambiamenti nei comportamenti sociali.
L'autore è anche bravo nel mescolare le carte circa l'identità del male ma quello che manca a mio avviso è la cattiveria, la suspense, elementi essenziali in una storia thriller.
Un romanzo dunque che non mi ha convinto e coinvolto totalmente.


TRAMA: La scomparsa di Leah Martins, una bambina inglese di cinque anni che si trovava in vacanza con la sua famiglia in una tranquilla cittadina della costa romagnola, mette in subbuglio tutta la riviera a pochi giorni dall'apertura della stagione turistica. La polizia fatica a gestire le ricerche che si rivelano ben presto più complesse del previsto e conducono direttamente in Inghilterra, nell'oscuro ambiente da cui proviene la famiglia della bambina. L'ispettore Alvaro Gerace non ha dubbi. La piccola è stata rapita. Dello stesso avviso il giornalista Luca Rambaldi che decide di aiutare il poliziotto. Ma perché in Italia? E chi l'ha sequestrata? Dall'altra parte della Manica l'investigatore di Scotland Yard, Peter McBride, ha due soli obiettivi: riscattare la sua infanzia trascorsa in una gang di Manchester e riportare a casa la bambina. La sua è un'indagine non autorizzata. E mentre tutti i possibili testimoni vengono man mano eliminati barbaramente, le due inchieste, e i loro protagonisti, si incrociano in una lunga scia di sangue. È una lotta contro il tempo fino a quando emergerà una verità sconvolgente e inconfessabile in cui violenza e omertà sono gli unici aspetti visibili.

AUTORE: Stefano Tura
EDITORE: Fazi
NAZIONE: Italia
ANNO: 2014
PAGINE: 379

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