Breaking Bad - Reazioni collaterali

Recensione della Serie completa

Voto 9. Da tempo in rete, in tv, in radio (vedi Linus in DeeJay Chiama Italia) si parlava di un nuovo prodotto da sballo, una serie televisiva da far girar la testa che dà assuefazione e dipendenza: Breaking Bad, ideata da Vince Gilligan con Bryan Cranston e Aaron Paul.
Un prodotto ormai fuori mercato non più in produzione in quanto il suo ultimo lotto è datato 29 settembre 2013. Per i ritardatari come me c'è sempre tempo per rimediare, sul web potrete sballarvi per almeno 766 minuti, tradotto in puntate: 62.
Breaking Bad è cucinato in maniera meticolosa: fuoco lento, temperature alte ma quasi mai bollenti, ingredienti puri e genuini ma semplici. Basta riunire intorno ad un tavolo due famiglie: quella di Walter White composta da sua moglie Skyler (Anna Gunn) incinta ed il figlio Walter Jr (RJ Mitte) affetto da paralisi cerebrale e quella del cognato Hank Schrader (Dean Norris) e sua moglie Mary (Betsy Brand).
La tranquillità del focolaio domestico dura poco: Walter ha un cancro ai polmoni, la diagnosi è spietata: pochi mesi di vita. Con un cancro si può morire, ma Walter invece decide di vivere, di giocarsi tutte le sue carte e dar sfogo alla sua inventiva e senso del pericolo.
Da tranquillo Ned Flanders dei Simpson, il professore di chimica si trasformerà nel più eccellente cuoco di metanfetamina.
Nelle recensioni che ho letto in rete, i critici hanno contestato questo cambiamento "rapido" del protagonista. A mio avviso il cambiamento avviene in maniera corretta in quanto ci sono diverse scene e puntate che ci mostrano come Walter ed il suo compagno di cucina Jesse Pinkman non sono ancora dei veri e propri criminali. I due non sono in grado di premere il grilletto, si fanno diversi scrupoli per uccidere criminali incalliti che vogliono la loro pelle.

Un altro rischio che si assume Vince Gillian sin dalla prima serie è quello di mettere intorno allo stesso tavolo Walter ed Hank: futuro criminale contro il re della narcotici, cattivo vs buono. Un filo sottile unisce e divide i due personaggi, basterebbe poco per rendere questa coesistenza inverosimile e rovinare il prodotto cucinato con tanto dovizia. Pur con qualche piccola stortura ed eccesso di coincidenze, Vince Gilligan riesce a non cadere nel comico e addirittura trae vantaggio nell'ultima stagione da questo rapporto troppo vicino tra agente e criminale.
La creazione delle alchimie e soprattutto i numerosi contrasti tra i personaggi principali sono il punto forte della serie. Rottura e disarmonia sono due degli ingredienti che rendono diversa e particolare questa serie televisiva. Il sentimento c'è ma è represso dalla rabbia, dall'impotenza. Tutti i personaggi saranno a turno in posizioni di svantaggio nei confronti della vita, per spingere fuori la loro testa dal maestoso guscio di tartaruga dovranno metterci molta forza, soprattutto psicologica.

In primo piano senza dubbio c'è Walter White ed il suo punto di non ritorno. Il professore di chimica ha da sempre sposato il basso profilo, uno fra tanti, il padre modello, il professore casa e scuola. 
La retta via è persa nel momento in cui il cancro destabilizza la chimica del suo corpo che lo costringe a vomito, stanchezza. Nella prima stagione il focus sul cancro si avverte più che nelle altre. La morte sembra veramente bussare alla porta di Walter che potrebbe vivere gli ultimi momenti con i suoi famigliari piuttosto che per i suoi familiari. White sceglie la seconda strada e nel finale ci spiegherà anche il perché.
La strada scelta da White è comunque a senso unico e mai l'ormai ex-professore deciderà di percorrerla nel senso contrario. Col passare delle stagioni assisteremo ad un cambiamento anche caratteriale del protagonista: la parte cattiva sembrerà predominare su quella buona. 
Walter sarà il personaggio che più di tutti affronterà un percorso fisico e psicologico che lo cambierà in ogni aspetto, ma per fortuna non completamente.

Dal punto di vista tecnico e scientifico, la serie Breaking Bad si smalizia proprio come il suo protagonista. Colori smunti e una regia elementare accompagnano la prima serie, simile a tratti ad una soap opera messicana. Si prova a fare tv così come i protagonisti provano a fare met. 
Nella quinta stagione pare invece di assistere ad un vero e proprio film Hollywoodiano per maestria registica e fotografica.
Breaking Bad è forse una delle poche serie che cresce con il passare degli anni, conquistando tutti gli spettatori proprio nelle battute conclusive della quinta stagione. La crescita non è dovuta soltanto all'aumento del budget, ma è frutto della semina fatta ad inizio serie. 
Anche l'elemento più insignificante buttato quasi per caso all'interno del film ritornerà nel corso delle stagioni. Imperdibili anche i prologhi di ogni puntata prima della mini-sigla che anticiperanno l'episodio stesso o puntate future. 
Il mix è dunque perfetto: abilità tecnica, sapiente costruzione dei personaggi, crescita della storia con il passare del tempo, colpi di scena finali. Se ancora non lo avete fatto, non aspettate altro: Drogatevi di Breaking Bad.

P.S. Nel 2015 è previsto un nuovo tipo di droga prodotta dall'Eisenberg delle serie tv: Vince Gilligan, si tratta di Better Call Saul spin-off di Breaking Bad dedicato al personaggio di Saul Goodman.
Gli spacciatori di serie tv se ne inventano sempre una nuova, noi drogati siamo costretti come al solito ad assaggiare il prodotto. Se ci piace continueremo a farne uso, altrimenti cambieremo spacciatore...

Commenti

  1. Bel post, hai colto pienamente i punti focali, secondo me. Sei anni fa vidi il pilot e non mi piacque: la chiralitá spiegata con le manine mi infastidì. L'anno scorso ho recuperato tutte assieme le cinque stagioni e quando le ho finite non riuscivo più a star senza.

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    1. Grazie mille :) è una serie che va recuperata tutta d'un fiato. Le prime stagioni non mi avevano totalmente conquistato, con il passare del tempo diventa strepitosa...

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  2. grande che hai evidenziato le "br" e le "ba"
    e grande anche il contenuto del post!

    io ormai mi sono drogato di breaking bad in abbondanza. adesso sto tentando la rehab :)

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    1. Thanks ;) attento a non ricaderci con Better Call Saul, a me invece è cominciato il periodo post-Breaking Bad, provo con un po' di metadone marca Romanzo Criminale :D

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  3. Io ho amato le prime due stagioni, ma perché cavolo non proseguo?!
    Voglio, voglio. Devo!

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    1. Devi devi anche perché le ultime stagioni sono spettacolari...

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  4. Una delle tre serie più importanti mai prodotte.
    Parte piano e con calma, e poi esplode letteralmente.

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    1. Ha il ritmo dei suoi protagonisti: impacciato e lento inizialmente, rapido e saettante nel finale :)

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