House of Cards - Gli intrighi del potere (seconda stagione)

Voto 6,5. La seconda stagione di House of Cards comincia nel punto esatto in cui terminava la prima serie: Frank (Kevin Spacey) e sua moglie Claire (Robin Wright) intenti a correre fisicamente ma in un certo senso anche simbolicamente. Una corsa la loro verso il potere. E' forte dunque il segnale di continuità tra le due serie, ancora una volta dovremo affiancare Frank Underwood nella sua scalata.
Ebbene si, nonostante Frank sia diventato Vice Presidente degli Stati Uniti (il suo obiettivo principale era quello di diventare Segretario) la sua voglia di potere pare non si sia placata.
Se Frank avesse calmato i suoi presuntuosi ed arroganti istinti di supremazia nei confronti di chiunque gli giri attorno, questa seconda stagione non avrebbe modo di esistere.
Questa nuova stagione ha un inizio davvero sprint e non solo per la corsetta serale di Frank e Claire. Al termine della prima puntata un grande colpo di scena cambierà per sempre gli equilibri di House of Cards, o almeno era quello che si sperava.
La via intrapresa poteva essere infatti quella dell'indagine sugli omicidi effettuati nella prima stagione da Frank Underwood. Ma il senso di giustizia non fa parte di House of Cards; dunque l'indagine "thriller" resta sullo sfondo e viene subito accantonata.

A dominare incontrastate in questa nuova stagione sono le strategie politiche ed i vari sotterfugi. Frank con le mani in mano non sa restare e la stanza del Presidente sembra attirarlo particolarmente. In primo piano finisce dunque il gioco a tre tra Frank, il Presidente degli stati Uniti e Tusk, confidente ed amico del Presidente.
Gran parte di questa seconda stagione è caratterizzata da questo gioco di poteri, questo braccio di ferro tra Tusk e Frank. Chi dei due diventerà l'amico del cuore del Presidente?
Vita privata e vita politica dei soggetti in ballo, per forza di cose dovranno finire nel polverone e il rischio di sconfitta riguarderà un po' tutti.

Di un tono minore forse questa seconda stagione orfana di alcuni protagonisti senza dubbio interessanti che avevano reso più solida la prima stagione.
Nonostante gli argomenti in ballo siano diversi e di una certa importanza, si resta troppo ancorati all'interno della casa bianca e alle questioni politiche.
Lo stesso Frank, che ormai ci ha istruito a dovere nella prima stagione, sembra meno confidenziale nei nostri confronti, non ammiccando come un tempo.
Anche i nemici di Frank che dovrebbero scalfirlo, alla fine sembrano non convincere più di tanto, dimostrandosi meno astuti di quanto dovrebbero esserlo.
Una guerra impari quella tra Frank ed il "resto del mondo", chissà se nella Terza stagione ci sarà qualcuno in grado di tenergli testa veramente, come in qualche modo fece Zoe Barnes...

Commenti

  1. io invece ho preferito questa seconda stagione alla prima, ancora più cattiva e senza speranze.
    però le questioni politiche sono in effetti un po' troppo pesantucce...

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    1. Underwood calpesta un po' tutti, questa volta troppo facilmente forse. Ho premiato più la prima appunto perché era una novità molto ben raccontata. Qui si prosegue quanto di buona era stato fatto...

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  2. Questa seconda stagione ha deluso un po' anche me, proprio perché, come dici anche tu, i personaggi che si interpongono tra Frank e il potere assoluto sembrano un tantinello ingenui e stupidottoli al suo confronto (e per essere arrivati dove sono, nella coerenza della serie, una buona percentuale di "squalitudine" avrebbero dovuto averla). Speriamo che la terza raddrizzi il tiro.

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    1. Il Presidente che si fa imbrogliare in questo mondo non è degno di guidare l'America :) bastava ingaggiare qualche spia e stanare i complottisti...avevo preferito la sfida tra Frank e Zoe...

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