Blackout - Gianluca Morozzi

Voto 6. Dopo la buona esperienza con Radiomorte, ho deciso di leggere il precedente romanzo di Gianluca Morozzi: Blackout.
Ancora una volta l'autore bolognese immerge il lettore in una situazione claustrofobica, un luogo in cui tutti potremmo rimanere bloccati: l'ascensore.
Le atmosfere dunque sono molto simili a quelle del film Devil: tre sconosciuti rinchiusi in un ascensore per un tot di tempo.
Morozzi ci presenta singolarmente i protagonisti ad inizio romanzo. Avremo Aldo Ferro aspirante sosia di Elvis Presley, gestore di locali, marito padre e autore di violenti e disgustosi snuff movies.
Claudia è invece una studentessa con capelli verdi innamorata di Bea; per mantenersi gli studi lavora svestita in un bar.
Infine c'è Tomas ragazzino che ha appena conosciuto l'amore in Francesca, insieme i due hanno programmato un viaggio di solo andata ad Amsterdam.
Il caldo giorno di Ferragosto i tre rimangono chiusi casualmente nel ascensore del palazzo in cui abitano.

"L'ascensorofobia" (termine inventato per l'occasione) è una delle paure più comuni in cui la gente può incappare. La paura non risiede tanto nel luogo o nella breve durata nel viaggio, quanto nella difficoltà di condividere questo spazio ristretto con sconosciuti.
Più che paura il termine giusto sarebbe imbarazzo, ma se le ore diventano tante, paura può essere anche il sostantivo esatto.
Morozzi cerca di costruire il suo romanzo su questa difficoltà degli esseri umani di essere socievoli all'interno dell'ascensore.
Gli unici elementi su cui può contare sono dunque i suoi personaggi e le storie di essi. La prima parte volta alla presentazione dei protagonisti risulta molto riuscita, proprio perché lo scrittore si sbizzarisce nella creazione.
Il meccanismo di Blackout stranamente si blocca contemporaneamente al blocco dell'ascensore in cui i personaggi non evolvono e dovranno confrontarsi con difficili rapporti interpersonali.
A differenza di quanto fatto con Radiomorte, Morozzi non riesce a creare storie di segreti che spuntano in situazioni di panico, non riesce a creare nessun effetto a sorpresa che possa eccitare il lettore thriller.
Un romanzo simpatico e grottesco da leggere in questo caldo ferragosto con la speranza di non incappare nella stessa sorte dei protagonisti....

TRAMA: In un torrido ferragosto bolognese, tre persone entrano insieme nell'ascensore di un palazzo di venti piani, una grande torre bianca che svetta su un quartiere popolare. Di colpo si spengono le luci, e i tre si ritrovano intrappolati tra l'undicesimo e il dodicesimo piano. Claudia è una studentessa omosessuale che per pagarsi gli studi ècostretta a fare la cameriera in un bar. Ha solo voglia di rientrare nel suo appartamento per farsi una doccia. Tomas è un ragazzo di sedici anni che vive nel palazzo con i genitori. Sta scappando di casa e deve raggiungere Francesca per fuggire con lei verso una nuova vita. Aldo Ferro è proprietario di tre noti locali, marito e padre, ma anche efferato serial killer e produttore di snuff movies casalinghi. Non vive in quel palazzo, ma vi custodisce i ferri del mestiere. Ha molta fretta: deve tornare in una baracca tra le montagne, dove, incatenata ma ancora viva, c'è la sua ultima vittima a cui ha staccato la pelle del viso per poi riattaccargliela con i chiodi, ma capovolta.

AUTORE: Gianluca Morozzi
EDITORE: Guanda
NAZIONE: Italia
ANNO: 2007
PAGINE: 202



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