Il capitale umano

Voto 7. Il capitale umano liberamente ispirato al romanzo di Stephen Amidon è sicuramente un'opera di rottura da parte di Paolo Virzì rispetto alla sua filmografia. La voglia di cercare nuove strade narrative e strutturali è evidente, il regista per farlo si serve del genere thriller e drammatico.
Si comincia dal prologo dunque: un cameriere mentre se ne torna a casa con la bici dopo un'intensa notte di lavoro, viene travolto da un fuoristrada. Chi l'ha investito?
Per la risposta a questa domanda c'è tempo, prima bisognerà investigare sulla vita dei protagonisti, o almeno sugli ultimi sei mesi, in cui le calde giornate estive vengono ricoperte da strati di ghiaccio.
Racconto destrutturato e ricostruito poi a seconda dei punti di vista dei personaggi, le cui vite si intrecciano fino a dar vita alla notte in cui il cameriere venne travolto.

Dino. Il primo capitolo porta il nome di questo personaggio interpretato da Fabrizio Bentivoglio. Un uomo sopra le righe, sempre con il sorriso sulle labbra ma che in fondo è un arrivista qualunque. Dino rappresenta l'ultimo step della vita: l'essere importanti, ricchi, far parte del mondo dei migliori. Per questa sua aspirazione, Dino è disposto a mettere in secondo piano la normalità: casa, moglie e figli in arrivo.

Carla. Il passaggio da Dino a Carla non è certamente casuale. Si passa da chi cerca la ricchezza a chi invece l'ha conquistata con l'amore. L'uomo conteso economicamente è Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), abile investitore finanziario. Sebbene Carla (Valeria Bruni Tedeschi) sia nella posizione a cui aspira Dino, naturalmente economicamente parlando, la donna rappresenta i sogni spenti e disattesi. Carla infatti è una donna amante del teatro, in passato ha recitato e ora vorrebbe coltivare il suo sogno grazie ai soldi del marito. Carla rappresenta la rinuncia dei sogni in cambio della ricchezza economica.

Serena. Figlia di Dino e psuedo-fidanzata di Massimiliano, figlio di Carla e Giovanni, Serena (Matilde Gioli) rappresenta invece la passione "pura" che ancora non si lascia condizionare dal percorso economico degli altri protagonisti. Nonostante possa scegliere Massimiliano, bello e ricco; si fionda su un ragazzo semplice on problemi giudiziari legati alla droga.

Il racconto attraverso i tre protagonisti è dunque una piramide, in cui il regista ci mostra il punto più alto dell'ingordigia umana attratta dal capitale economico, fino ad arrivare al grado ultimo di "purezza", in cui c'è spazio ancora per sentimenti e passione, mettendo da parte interessi e tranquillità.
Non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Virzì di puntare sull'esordiente Matilde Gioli, affidandole il terzo spezzone del film e relegando nel ruolo di semplici "comprimari" attori del calibro di: Valeria Golino, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Gifuni.
Il capitale umano, a mio avviso, è un'opera riuscita e matura, sia dal punto di vista narrativo che nei contenuti.

  • DATA USCITA: 09 gennaio 2014
  • GENERE: Drammatico, Thriller
  • REGIAPaolo Virzì
  • SCENEGGIATURAPaolo VirzìFrancesco Bruni,Francesco Piccolo
  • ATTORI: Fabrizio BentivoglioValeria GolinoValeria Bruni TedeschiFabrizio GifuniVincent NemethLuigi Lo CascioGigio AlbertiBebo StortiPia Engleberth,Giovanni AnzaldoGuglielmo PinelliMatilde Gioli

Commenti

  1. L'ho visto appena uscito, sulla scia di tutte le lodi sperticate dei critici nostrani. Sinceramente, a me non è piaciuto. Virzì mi piace, il film è ben recitato e ha una struttura formidabile, ma l'ho trovato molto... qualuquista. Ho capito che, nelle intenzioni, almeno, si voleva parlare dell'Italia, ma la sceneggiatura si mantiene sul vago. Parla di tutto e di niente. Il discorso è adattabile per tutti i Paesi. Tanto stiamo tutti nella stessa... barca. Sì, barca.

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    1. I personaggi sono un po' macchiette soprattutto Dino, però il film mi ha convinto sia dal punto di vista della storia che della struttura. La morale di fondo, come dici tu, è debole e confusa o forse mostra come facciamo parte tutti (o quasi) del capitale umano (anche questo mio commento è uscito alquanto vago ed insignificante :D)

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  2. a me ha convinto parecchio.
    non capita spesso che il cinema italiano mi sorprenda in positivo, ma quando lo fa, nonostante la mia sbandierata esterofilia, mi fa sempre piacere.

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    1. Non ricordo benissimo la tua recensione (una delle poche volte), vado subito a recuperarla ;)

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  3. anche a me è piaciuto molto...ne parlerò prossimamente....

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