La chimica della morte - Simon Beckett

Voto 7. La chimica della morte è il primo romanzo di Simon Beckett, scrittore inglese. Datato 2006, The Chemistry of Death segna l’inizio della serie con David Hunter, medico ed antropologo forense.
Romanzo necessario dunque per poter leggere i successivi: Scritto nelle ossa (2007), I sussurri della morte (2009) e La voce dei morti (2012).
Beckett per la sua serie punta su un protagonista esperto in medicina e soprattutto in antropologia forense, scienza che studia i resti umani per poterne scoprire identità o causa di morte.
Data questa professione è abbastanza ovvio che la serie di David Hunter sia ricca di particolari macabri, riguardanti corpi in decomposizione, insetti pronti a circondare di larve i vari cadaveri, e tutto quanto possa riguardare lo studio dei corpi post mortem.
Ne La chimica della morte una certa importanza assumeranno le carcasse di animali morti, che renderanno le scene dei vari delitti ancora più torbide.

Essendo il primo romanzo di una serie già abbastanza lunga, è necessario introdurre il personaggio principale di questo racconto: David Hunter.
David, anche narratore in prima persona, ci racconta della sua nuova vita a Manham, in cui svolge la semplice funzione di medico generico. David è giunto in questo piccolo paesino di campagna per affiancare il medico tradizionale Henry Haitland, costretto su una sedia a rotelle per via di un incidente in cui perse la vita sua moglie.
Anche David in passato non è stato fortunato, tempo addietro perse sua moglie e sua figlia.
Dopo tre anni di tranquillità, David si troverà ad aiutare la polizia nell’indagine relativa a degli omicidi macabri, che hanno come vittime donne del paese.
Oltre che sulla caratterizzazione dei protagonisti principali e secondari, Beckett si rivela molto bravo nella creazione del piccolo paesino di campagna. Lampante emerge la personalità degli abitanti del luogo: bigotti e pronti a scagliarsi contro i forestieri. Gli omicidi non faranno altro che fomentare questa mentalità chiusa.

L’andamento della storia è molto basico, simile a quello di altri romanzi thriller: omicidi che si susseguono con rituali simili, indagine intricata e difficile, risoluzione dell’enigma nelle ultime pagine con possibile effetto a sorpresa.
Il colpo di scena, senza alcuna falsa modestia, ammetto di averlo intuito già nei primissimi capitoli, anche perché già attuato in altri romanzi/film thriller. Tuttavia è apprezzabile il modo in cui, Simon Beckett cerchi di nasconderlo sino alle pagine conclusive con l’intento di spiazzare il lettore.
Questa prevedibilità non toglie comunque valore ad un romanzo ben orchestrato e congegnato, in cui ogni tassello (protagonista, omicidi, nozioni tecniche, ambientazione) viene elaborato in maniera egregia ed interessante.

TRAMA: In un paesino isolato alla periferia londinese, iniziano a susseguirsi efferati omicidi. L'assassino non si limita a torturare e uccidere le sue vittime - tutte donne - ma le "trasforma" secondo la fantasia della sua mente malata: sulla schiena di una attacca ali di cigno, nel ventre di un'altra infila conigli... Deve trattarsi evidentemente di uno psicopatico, e nel paese si diffondono panico e sospetto. È il dottor David Hunter, assistente del medico condotto locale ed ex autorità mondiale in fatto di analisi dei cadaveri, a indagare sul caso. La verità di cui verrà a capo sarà spiazzante: il colpevole non è un imbarazzante demente, ma una persona del tutto insospettabile.

AUTORE: Simon Beckett
EDITORE: Bompiani
ANNO: 2006
NAZIONE: Inghilterra
PAGINE: 442




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