Incubi di morte - Sharon Bolton

Recensione Incubi di morte

Voto 7. E' abbastanza evidente che le storie thriller creino situazioni da incubo, episodi angosciosi da cui è meglio risvegliarsi immediatamente ma che naturalmente terminano solo nella fase dell'epilogo.
Sharon Bolton nel suo ultimo romanzo prova a confondere inesorabilmente la realtà con gli incubi, rendendo appunto difficile la distinzione tra il reale e l'immaginario.
Provate a pensare ai vostri incubi notturni, siete sicuri che siano soltanto sogni notturni?
Non voglio rovinare le vostre notti e insinuare eventuali dubbi, ma tutto ciò mi è utile per introdurre Incubi di morte.
Una storia ambientata all'interno di un college, quello di Cambridge, limbo per giovani ragazze tra il mondo adolescenziale e quello dei grandi.
Luogo in cui ci si ritrova per la prima volta da sole, senza il supporto di genitori, fratelli/sorelle ed amici di infanzia.
Il college in stile gotico di Cambridge, ultimamente è foriero di incubi per molte ragazze, le quali stranamente perdono la testa e si suicidano.
Perchè tali e tanti suicidi?

Ad indagare sul caso sarà Lacey Flint che assumerà una nuova identità, entrando sotto copertura nel college. Fingendosi una studentessa l'agente Flint cercherà di capire i motivi che inducono le ragazze a suicidarsi.
Lacey sarà perciò la nostra guida, la narratrice in prima persona che ci condurrà nei meandri del college di Cambridge.
Lacey Flint e l'agente Mark Joesbury sono dei personaggi già raccontati da Sharon Bolton in Ora mi vedi, romanzo del 2012.
Un certo feeling e background dei e fra i due pare evidente, tuttavia è possibile leggere Incubi di morte in maniera indipendente.
Altro personaggio importante sarà Evi, una psicologa all'interno del college che cercherà di scoprire qualcosa sui vari suicidi.

Incubi di morte è senza dubbio un romanzo degno di nota, con una buona complessità e originalità di trama, un'ottima dose di mistero ed una buona caratterizzazione dei personaggi. Buona anche la strutturazione narrativa che si rivela un lungo flashback. Si parte infatti dal quasi epilogo in cui Lacey Flint, la protagonista principale, è su un tetto pronta a gettarsi di sotto, la voglia di suicidio pare averla contagiata.
Successivamente il lettore si ritroverà in un countdown alla rovescia che ci mostrerà l'evoluzione degli eventi che hanno condotto la protagonista su quel tetto.
Se questo espediente narrativo rende la lettura intrigante e stuzzicante, meno efficace pare il continuo cambiamento dei punti di vista che destabilizzano la fluidità nella lettura.

TRAMA: Che cosa sta succedendo all'Università di Cambridge? Perché tante morti tra gli studenti? Quando una lunga serie di apparenti suicidi scuote il prestigioso ateneo, l'agente Lacey Flint viene immediatamente inviata sul luogo da Scotland Yard. Deve interpretare sotto copertura la parte di una ragazza vulnerabile che riprende gli studi dopo un esaurimento nervoso. Lacey inizia subito a indagare entrando in contatto con le compagne delle vittime e scopre che tutte, prima di togliersi la vita in modo cruento, avevano sofferto di depressione e stati d'ansia, accompagnati da disturbi del sonno e incubi ricorrenti in cui le loro paure più profonde parevano oltremodo reali. Alcune sembravano drogate ed erano sparite per giorni senza poi ricordare dove fossero state, sostenendo che qualcuno le spiasse nella loro vita quotidiana. Aiutata da una professoressa di psicologia che aveva avuto in cura molte di loro, Lacey è determinata a scoprire che cosa si celi dietro tutto questo orrore, rischiando a sua volta di venire risucchiata in un vortice di terrore e distruzione.

AUTORE: Sharon Bolton
EDITORE: Mondadori
NAZIONE: Inghilterra
ANNO: 2013
PAGINE: 391




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