Il calice della vita - Glenn Cooper

Recensione Il calice della vita

I lettori compulsivi hanno sempre un'enorme quantità di libri da leggere. Arretrati interminabili che non si ha mai tempo di leggere, nonostante ci si sforzi solennemente di recuperarli. Se durante la lettura di un romanzo ti capita di pensare a questo enorme listone di libri, vuol dire che il romanzo in lettura ha qualcosa che non va. Si perchè, il tuo subconscio vorrebbe abbandonare quel romanzo che hai in mano per recuperarne uno di quella famosa lista; non è una regola scientifica ma soltanto una mia considerazione frutto di esperienza personale.
Voto 5. Questa spiacevole avventura è capitata a me mentre leggevo Il calice della vita, ultimo romanzo di Glenn Cooper.
Ok, il thriller storico non è il mio genere preferito, ma i romanzi di Cooper mi hanno sempre colpito ed affascinato, vedi La biblioteca dei morti e Il libro delle anime
La struttura narrativa de Il calice della vita non si discosta poi tantissimo dai precedenti romanzi, alternando situazioni antichissime a quelle più moderne e scientifiche.
Il tema centrale poi è davvero importante, tenendo conto che si parla della nascita della vita, discutendo sul Sacro Graal ed i suoi poteri che coincidono con quelli di Gesù.

Prima di approfondire meglio trama e situazioni, vediamo invece cosa non ha reso questa mia lettura piacevolissima e indimenticabile.
Innanzitutto credo che sul gradino principale degli imputati si possano collocare i personaggi principali: Arthur Malory e Thomas Malory. Entrambi discendenti di Re Artu appaiono personaggi piatti e di poco spessore. 
Arthur è il protagonista moderno della vicenda: un tranquillo impiegato che nel tempo libero si diverte a cercare reliquie antiche. La sua figura appare simile a molte altre, non discostandosi tantissimo dai personaggi di Dan Brown. La sua vita privata è inesistente e nonostante l'arguzia e la capacità di sfuggire ai pericoli, ci mette pochissimo ad innamorarsi di Claire, imbarcandola nel suo difficile viaggio alla scoperta del Graal.
Il modo in cui riesce a giungere alle soluzioni poi è davvero semplicistico, ed il suo personaggio appare soltanto un pupazzetto messo lì per condurci in questa caccia al tesoro.
Certamente meglio va con Thomas Malory, personaggio realmente esistito nel 1400. Il suo scritto più importante fu La mort d'Arthur, realizzato molto probabilmente nel momento in cui Thomas era in carcere. La sua storia sarà importante in quanto contiene il segreto della spada di Exalibur, la spada di Artù. Cimelio da individuare per poter poi giungere alla scoperta del Graal. Il problema principale all'interno della storia di Thomas Malory è la numerosità di nomi di personaggi storici, che rallentano il ritmo e distolgono l'attenzione sulle vicende personali.

Da sottolineare come entrambi i plot siano molto simili, caratterizzandosi per un gruppo di buoni intenti alla ricerca degli oggetti preziosi, seguiti da un gruppo di cattivi disposti a tutto per quegli stessi oggetti.
I beni in questione sono, come anticipato, la Spada di Artù ed il Sacro Graal. Due oggetti antichi che saranno strettamente collegati. 
Il calice della vita è dunque una doppia caccia al tesoro.
L'elemento sicuramente più interessante è il mix tra finzione e realtà del passato. Il termine "realtà" va comunque preso con le molle, perchè si parla di oggetti misteriosi e legati a gesta antichissime.
Tutto ciò arrichisce la cultura del lettore, il quale sollecitato molto probabilmente comincerà ulteriori ricerche su questi oggetti, dando vita alla sua caccia personale alla Spada di Artù ed al Sacro Graal.

TRAMA ORIGINALE: Inghilterra, XV secolo. Il Graal. Per secoli, regnanti e uomini di fede, studiosi e avventurieri hanno cercato la sacra coppa da cui ha bevuto Cristo durante l'Ultima Cena. Invano. Rinchiuso in una fredda e umida cella, Thomas Malory ha perso ogni speranza: anche lui ha fallito. Ormai gli resta una sola cosa da fare: nascondere nel suo racconto sulle gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda la chiave per accedere a un grande segreto... Inghilterra, oggi. Arthur Malory è sconvolto. Nel giro di due giorni, ha visto il suo migliore amico, Andrew, morire per mano di uno spietato assassino, quindi è sfuggito per miracolo all'incendio che ha distrutto la sua casa. E tutto è iniziato con la telefonata con cui Andrew gli aveva annunciato di aver latto una scoperta sensazionale riguardo alla loro grande passione: il Graal. Da quel momento, Arthur è diventato il bersaglio di uomini potenti e senza volto, determinati a completare una missione iniziata in Palestina nel 33 d.C. La sua unica possibilità di salvezza è trovare il Graal prima di loro e, per farlo, deve rintracciare e seguire una catena di indizi lasciati dal suo illustre antenato, Thomas Malory. Ma il mistero più grande che Arthur dovrà affrontare sarà la natura del potere del Graal. Un potere che risale all'origine stessa dell'universo, un potere che va oltre la Chiesa, oltre la resurrezione di Cristo, oltre la vita...

AUTORE: Glenn Cooper
EDITORE: Nord
NAZIONE: Usa
ANNO: 2013
PAGINE: 409



Commenti

  1. Ce l'ha da leggere Aurelio, "collaboratore" del blog..curiosa di sapere cosa ne pensa. Io ne ho letti un paio di Cooper e mi erano piaciuti abbastanza, anche se i thriller storici non sono la mia passione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono in linea con il tuo commento, i thriller storici non sono i miei preferiti e di Cooper mi piacquero molto i primi romanzi, ultimamente mi sta convincendo meno...
      Curioso anch'io di leggere la recensione del tuo collaboratore :)

      Elimina

Posta un commento