Transformer comedy

Principi abusivi e Presidenti Benvenuti.

Il cinema è trasformismo e trasformazione. Ce lo insegna una favola antica come quella di Cenerentola che da umile e maltrattata sorella diventa una principessa a tutti gli effetti. Ce lo ricorda Holy Motors, in cui il protagonista si trasforma in continuazione, diventando diversi personaggi.
In questo senso, non è da meno la commedia italiana che in questo 2013 ci ha proposto due film con tema appunto la trasformazione: Il Principe abusivo e Benvenuto Presidente.
Si tratta di due film, a mio avviso, abbastanza modesti con trasformazioni superficiali e inverosimili, al cui confronto anche la favola di Cappuccetto rosso sembrerebbe reale.
In questo caso il mutamento è del personaggio maschile, che da brutto anatroccolo diventa cigno “reale”. A essere attori protagonisti di queste “transformer commedy” sono Alessandro Siani e Claudio Bisio, coppia affiatata fino qualche anno fa in Benvenuti al Sud/Nord.
In queste due nuove commedie i due sono protagonisti separati che interpretano un ruolo abbastanza simile, se si semplificano le sovrastrutture di ambientazione e scenografiche.

Pre-trasformazione.
Siani recita il ruolo di Antonio, un tipo strambo abbastanza sfigato, almeno nella parte iniziale. Un tipo tanto out da essere una cavia da laboratorio al pari degli innocenti topi. A completare il suo precario quadro c’è una parlata incomprensibile ed un look di strada.
Bisio è invece un protagonista un tantino più credibile, se non fosse per il suo nome storico: Giuseppe Garibaldi. Un pescatore di montagna, attaccato alle radici, agli amici e alle sagre paesane, tanto da mal sopportare il moderno figlioletto pro-marketing.
Anche il suo look iniziale è abbastanza discutibile: barba bianca, accenno di capelli sulla nuca, giubbottoni caldi ma poco fashion.


Cambia la vita con un click.
Il tema di questo post è appunto la trasformazione cinematografica. C’è gente che come Rocky Balboa suda e si allena per diventare campione del mondo, c’è gente come Adam Sandler, Antonio e Giuseppe Garibaldi che cambiano la loro vita con un click e una botta di culo (se permettete).
Il motivo di trasformazione delle commedie prese in esame è abbastanza banale e non voluto dai protagonisti sopra presentati.
Antonio diventa il bersaglio adatto per mettere in buona luce una principessina. Garibaldi diventa il nome giusto per un Presidente della Repubblica.
In questo punto si possono notare alcune differenze tra le due commedie. Ne Il Principe abusivo diretto dallo stesso Siani, la trasformazione è un tantino più sudata, caratterizzata da corsi di dizione, portamento tenuti dal ciambellano di corte Christian De Sica. Piccola parentesi anche’esso sarà vittima di questa mania di trasformismo.
In Benvenuto Presidente di Riccardo Milani, il cambio di postura e atteggiamento sarà più repentino e meno traumatico. Basterà un taglio di barba e capelli ed un vestito elegante e nuovo, per rendere Garibaldi un quasi credibile Presidente della Repubblica Italiana.
A fronte del cambio più o meno veloce di stile e aspetto esteriore, c’è una modifica nettamente diversa nel carattere e del modo di fare dei due protagonisti.
Antonio da balbettante cavia diventa se non un principe perfetto, almeno un ragazzo normale che non  ricorda minimamente il personaggio iniziale. Un ometto pronto per conquistare la sua principessina, rendendo questa “comica commedia” una classica commedia sentimentale alla Pieraccioni. L’inverosimiglianza sfiora livelli d’irritazione abnormi, tale da rendere questa commedia una brutta copia del già citato attore/regista toscano.
Nella commedia con protagonista Bisio, a fronte di una trasformazione ancor meno credibile della precedente, c’è un non cambiamento caratteriale del protagonista.
Garibaldi rimane fedele al proprio stile di vita e comportamento “grezzo” nonostante la nuove cornice patinata. Attraverso questo personaggio si cerca di fare una commedia divertente ma anche moralista, che punta dapprima l’indice contro i politici e poi contro tutto il popolo italiano, non più composto da Poeti, santi e navigatori ma da arrivisti, furbi e menefreghisti.
Anche qui la credibilità sfiora livelli bassissimi e a dimostrarcelo è proprio la realtà, vedi ad esempio i grillini, che una volta giunti in Parlamento hanno avuto una trasformazione ancor più veloce dei protagonisti sopra descritti. Quindi appare un po’ assurdo il ruolo del Cavaliere senza macchia di Giuseppe Garibaldi, macchietta positiva che regala i suoi soldi politici a poveri e barboni.

Happy handing?
Certamente poco thriller e trasformista l’epilogo di queste due commedie, che confermano come in fondo gli italiani amino le storie con un finale alla Cappuccetto rosso, in cui non conta il luogo e la ricchezza ma la felicità…..

Voto Il principe abusivo: 3,5
Voto Benvenuto Presidente: 5

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