L'uomo nero - Luca Poldelmengo

Voto 7,5. Nel 1968 Domenico Modugno cantava Meraviglioso, quarant'anni dopo (2008) i Negramaro riproponevano il vecchio successo, segno che nonostante tutto e tutti, il mondo e la vita restano una cosa meravigliosa. 
Con la nuova versione, più adatta ai giorni nostri, si apre il nuovo romanzo di Luca Poldelmengo: L'uomo nero.
Lo scrittore romano è già noto per il suo brillante passato da soggettista e sceneggiatore di Cemento Armato, un film italiano sicuramente meritevole per idee e originalità. 
In questa nuova opera, pubblicata dopo Odia il prossimo tuo del 2009, Poldelmengo utilizza una struttura abbastanza simile a quella del suo lavoro cinematografico.
Diverse storie singole che con il passare del tempo e lo scorrere degli eventi si incrociano sino a diventare un racconto corale: duro, pungente, ma che mostra il lato nero dell'animo umano.

I protagonisti de L'uomo nero, sebbene frutto della fantasia dello scrittore, risultano reali per sfaccettature e azioni. Anche il loro inquadramento all'interno della società romana è dettagliato e ben strutturato.
Filippo ad esempio è un'autista che da anni ha scelto la famiglia al suo tumultuoso passato. Da spacciatore, l'uomo si è saputo trasformare in perfetto marito di Anastazia e padre di Elisa; nonostante il suo lavoro da umile "cagnolino" si scontri con  la sua forte personalità.
Gabriele è "il padrone" di Filippo, o meglio il suo datore di lavoro. Ricco impresario di hotel, non resiste al fascino delle belle donne con seni abbondanti e soprattutto del denaro. Il mix tra i due fattori ha il nome di Ginevra, una donna molto ricca, motivo della crescita economica di Gabriele. Nonostante questa pace monetaria e sentimentale, il lato nero di Gabriele sembra non saper restare al suo posto, cacciando nuove prede femminili in continuazione.
A chiudere il cerchio c'è Marco, il classico frustrato dalle ambizioni paterne. Lavora in polizia per volere del padre, ma per deluderlo si dedica pochissimo al suo lavoro. L'unica piccola gioia della sua vita è sua sorella Fabiana, sposata con un professore di filosofia. Marco è amico di Gabriele.

Nella fase iniziale le loro vite si svolgono tranquille nella capitale. L'uomo nero che sembra essere presente in diverse forme in ciascuno di essi, è chiuso in un ripostiglio. Banale sarà l'episodio che farà uscire fuori l'anima nera in due dei protagonisti del romanzo. Filippo infatti verrà fermato dalla polizia dopo aver passato una serata in compagnia degli amici e dell'alcool. La sua vita lavorativa che si esplica nel condurre un'autovettura, subirà un drastico stop.
Questo piccolo evento, che potrebbe essere quasi insignificante per la vita di molti, scatenerà una serie di avvenimenti a catena che porteranno molti di essi vicino all'Inferno.

Poldelmengo è abilissimo a tessere una trama fitta ed intricata, presentandola però in capitoli brevi e semplici. Lo scrittore dimostra di avere una grande capacità nello scavare nei segreti tortuosi delle famiglie italiane, mostrando come ci vuole pochissimo per far uscire la parte peggiore che c'è in ciascuno di noi. Gli affari, i problemi di lavoro, il denaro, i rapporti sentimentali e sessuali sono le prime opzioni che tutti scelgono all'interno del mondo, la cui meraviglia estetica resta una mera utopia come un viaggio sull'isola di Moai.
Dal 1968 al 2008 nessuno si accorge di come il mondo sia Meraviglioso, ma tutti rammentano ai propri figli la favola dell'uomo nero per tenerli buoni ma anche per proteggerli da un mondo sempre più viziato e pieno di compromessi.
TRAMA ORIGINALE: Gabriele ha lavorato tanto per arrivare in cima, da cameriere a proprietario di una catena di alberghi di lusso. E ora che è a un passo dal traguardo, il matrimonio con una ricca ereditiera, è disposto a tutto, anche a uccidere la donna che ama. Filippo ha solo la sua famiglia, una moglie e una figlia che adora, per cui ha messo finalmente la testa a posto. Ma proprio per garantire loro un futuro migliore è costretto a sporcarsi le mani. Marco è sempre stato un debole, succube di un padre padrone, non ha mai scelto nulla nella sua vita, neanche il lavoro in polizia. Solo l'omicidio di sua sorella riesce a scuoterlo dal torpore, ma lo metterà di fronte a una parte di se stesso che lo terrorizza. Tre uomini, tre destini che si intrecciano lungo la discesa verso un luogo dove non ci sono vincitori: l'inferno.

AUTORE: Luca Poldelmengo
EDITORE: Piemme (collana Piemme linea rossa)
NAZIONE: Italia
ANNO: 2012 
PAGINE: 238

Commenti

  1. Era uno di quei romanzi che avrei voluto leggere di Piemme, mi piace molto la collana Linea rossa e i romanzi che propone. La tua recensione me lo conferma!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Te lo consiglio, un bel libro rapido che ha il suo punto di forza nella molteplicità delle storie. Molto bella la collana di Piemme sono d'accordo con te; infatti adesso sto leggendo un altro romanzo: Non tornerai mai più:)

      Elimina
  2. Di chi è? Io ho letto Tom Franklin, "L'avvoltoio", molto molto bello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è di Hans Koppel, svedese primo di una trilogia. Per ora non sembra male... L'avvoltoio ce l'ho a questo punto vedo di leggerlo al più presto:)

      Elimina

Posta un commento