Hunger. Non è un gioco ma la realtà nuda e cruda.

Per la sua prima opera, Steve McQueen decide di non andare troppo sul sottile, affrontando un argomento scomodo, squallido e violento: La fame (Hunger). L'opera pervasa da un'aura di silenzio, rispecchia fortemente i tre punti indicati, mostrandosi agli occhi dello spettatore nuda e cruda. Una sorta di Miglio verde in cui all'interno ci sono gli sbirri di Diaz.

Voto 6,5. In questo periodo per gli "Affamati" di cinema, non c'è un gran buffet da mangiare. In queste settimane sulla scia di successi moderni, vengono molto spesso riproposti film che sono stati prodotti in lingua originale anni fa. Esempio ne è Piccole bugie tra amici, film del 2010, uscito pochissimo tempo fa in Italia, per sfruttare l'onda positiva del cinema francese.
Altro caso più recente è Hunger, il primo film di Steve McQueen, uscito nel 2008, e riproposto nel nostro paese questa settimana, dopo il buon successo di Shame, secondo film dell'appena citato regista.
La scelta della casa di distribuzione non è stata delle migliori, in quanto ha fatto uscire Hunger nel periodo di Hunger Games, creando una confusione almeno di titoli.

I contenuti credo siano però alquanto differenti. La storia che ci racconta McQueen non è un Gioco, ma un evento reale rappresentato in tutta la sua crudezza e violenza.
Il caso è quello di Robert Gerard Sands, detto Bobby, un'attivista nordirlandese rinchiuso insieme ad altri militanti dell'IRA nel carcere di Maze.
I prigionieri dell'IRA avevano organizzato una serie di proteste per cercare di riottenere lo status di prigionieri politici che gli inglesi avevano abolito per tutti i crimini commessi dopo il 1º marzo 1976, e non essere soggetti alle normali regole carcerarie. Queste iniziarono con la blanket protest ("protesta delle coperte") nel 1976, quando i prigionieri si rifiutarono di indossare le uniformi e indossavano solamente una coperta. Nel 1978 i detenuti iniziarono la dirty protest ("protesta dello sporco" ), escalation della protesta, che vide i prigionieri vivere nello squallore. Essi spalmavano gli escrementi sui muri delle celle e buttavano l'urina sotto le porte, poiché venivano picchiati duramente dai secondini quando lasciavano le celle per andare al bagno. Dopo più di 4 anni di vita in condizioni disumane, i detenuti decisero di risolvere la questione una volta per tutte e il 27 ottobre 1980 iniziarono il primo sciopero della fame. Wikipedia
Il film parte invece dal 1981, così come indicano le scritte iniziali. Siamo quindi nel cuore del problema: gli scioperi sono iniziati, il caos anche.
Il regista però non ci presenta subito chiaramente la situazione, anzi... Ci vorrà infatti un pò di tempo per cogliere il nocciolo della questione, per capire chi è il protagonista della storia.
Le prime scene infatti ci mostrano un poliziotto ed in particolare, il dettaglio della nocca della sua mano insanguinata. Di sicuro non avrà giocato alla Play Station.
Nell'assoluto silenzio dello sbirro e di ciò che lo circonda, ci spostiamo nel carcere di Maze, rinominato anche H-Blocks per via della sua struttura. Qui, viene accolto un nuovo prigioniero, che dichiara di voler restare con i propri vestiti.
Dopo il suo casto spogliarello, insieme ad esso ci spostiamo nelle celle del carcere, per notare il degrado totale che accoglie e ospita questi prigionieri. In realtà le condizioni di merda, è il caso di dirlo, sono volute dagli stessi residenti, che spalmano le loro feci sui muri in segno di protesta.
McQueen ce le mostra, così come ci fa notare numerosi dettagli di questa sporca permanenza: mani che spalmano cacca sui muri appunto; scene di rappresaglia in cui i poliziotti con i loro manganelli picchiano i rivoltosi nudi; prigionieri insanguinati che vengono accolti da parrucchieri poco cortesi.
Uno dei "clienti" di questo parrucchiere è Bobby Sands, interpretato da Michel Fassbender, già protagonista di Shame.

Per arrivare al protagonista della pellicola ci sono voluti quasi quaranta minuti, per arrivare al primo vero dialogo ce ne vogliono quarantacinque. A metà pellicola infatti, il protagonista Bobby è seduto di fronte al prete Moran (Liam Cunningham). In questa scena, che per quindici minuti, è ripresa da un'unica inquadratura (campo lungo), Bobby esplica a Padre Moran ed allo spettatore il nodo centrale della questione.
Tutto ciò rende il film abbastanza originale, capace di lavorare benissimo con la forza delle immagini, ma perde qualcosina dal punto di vista narrativo e dunque della storia che ci viene raccontata.
Da qui inizierà lo sciopero della fame di Bobby Sands, che caratterizzerà l'ultima parte della pellicola, mostrando un disagio ed una crudezza ancora maggiore. Se prima ad essere rivestiti di schifo erano le pareti del luogo di residenza, nella parte finale ad ospitare disgusto sarà il corpo dell'uomo.
Uomo utilizzato appunto come il carcere per protestare, naturalmente con maggiore impatto mediatico.
Uomo utilizzato come l'unica arma a disposizione per questi pseudo-terrorismi, di cui all'interno del film conosciamo solo le penitenze e non le colpe.

Il regista McQueen comunque non fa niente per far schierare lo spettatore dall'una o dall'altra parte. Certo i poliziotti sono cattivi, ma i detenuti non fanno nulla per collaborare. Nel complesso quindi una cronaca abbastanza oggettiva, in cui a stento si prova pietà o compassione.
Il messaggio principale è portato dal silenzio, dalla politica dei fatti, risultando quindi nel complesso un film poco politico. I veri politici infatti preferiscono utilizzare la parola che i gesti, ed anche gli "scioperi della fame" di Pannella, visti in confronto a questo Hunger, sembrano dei semplici Giochi....

USCITA CINEMA: 27/04/2012
REGIA: Steve McQueen
SCENEGGIATURA: Steve McQueenEnda Walsh
ATTORI: Michael FassbenderLiam CunninghamStuart GrahamLalor RoddyLiam McMahonLaine MegawBrian MilliganHelena Bereen

Commenti

  1. bellissimo film a mio avviso, almeno da 7-7,5..

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    1. Si ormai è risaputo che sono un pò tirato di voti:) ma in questo film a non convincermi totalmente è stato il metodo narrativo, che ha puntato forte sull'immagine, non spiegando (almeno nella parte iniziale) il motivo di tutto quello che succedeva....

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    2. si è vero si punta quasi esclusivamente sulle immagini, ma l'unico dialogo, abbastanza lungo, a mio avviso è più efficace e significativo, per non dire brillante, di tantissimi film in cui si parla dall'inizio alla fine, dicendo solo cose scontate e prevedibili o non raggiungendo mai il nocciolo del problema, l'essenza stessa della discussione. Poi non dimentichiamoci che il cinema nasce muto :)

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    3. D'accordissimo sul fatto che l'unico vero dialogo valga molto più di quello di altri film senza senso.
      A me diciamo che ha colpito per l'originalità, la voglia di raccontare il film in un metodo nuovo e forte; ma nel complesso e nella sua completezza non è uno dei miei film preferiti, naturalmente parere soggettivo:)

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  2. anche a me è venuto in mente pannella, vedendolo :)

    il film non mi è piaciuto granché, mcqueen ha fatto molto meglio con il successivo shame...

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    1. Infatti Pannella non mi sembra abbia tutti quei lividi sul corpo quando fa lo sciopero della fame, anzi mi sembra abbastanza in carne:)
      Come detto sopra il film non mi è convinto per il metodo narrativo, ma le immagini sono cmq molto efficaci...

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    2. sono tutti e due validissimi, ma pensando che hunger è un'opera prima, a mio avviso merita tantissima considerazione. Per il discorso di Pannela, va detto che lui lo sciopero lo fa per un giorno-due, massimo una settimana, mentre Bobby Sands è morto dopo 66 giorni! E gli effetti sono quelli mostrati dal film! Lo si può riscontrare anche nei libri che parlano di ebrei rinchiusi nei campi di concentramento.

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  3. Ma come sta messo il tizio della prima foto?
    L'ho vista anche giorni fa e mi ha lasciato lo stesso dubbio.
    Per una che ha sempre fame questo film sarebbe buono per spronarmi a mangiare meno, non digiunare, ma diminuire le porzioni.
    Scherzi a parte...non so se riuscirò a vederlo, ora come ora non mi attira moltissimo.

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    1. Diciamo che è lo stesso che stava messo bene nel film Shame:) (che ancora non ho visto, quindi lo dico per quanto ho sentito in giro).
      Cmq di sicuro Fassbender non raggiunge la magrezza di Christian Bale ne L'uomo senza sonno, quello era un vero scheletro con un pò di pelle:)

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    2. No, intendo proprio come sta messo come posizione :DDD

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    3. Se non ricordo male è seduto a gambe incrociate, situate sotto la coperta:D

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