Biutiful. La discesa negli inferi dell'uomo e della società.

"Papà come si scrive Biutiful?" "Così come si pronuncia :BIUTIFUL"

Voto 7. Questa frase che racchiude all'interno il titolo del film è secondo me, l'emblema della nuova opera di Alejandro González Iñárritu. Biutiful è infatti di una bellezza volutamente errata, l'antitesi della soap opera Beautiful
Lo spettatore se ne accorgerà immediatamente, grazie anche alla "bruttezza" estetica dei luoghi che ci vengono mostrati. Nonostante infatti Biutiful sia ambientato in una delle più belle città del mondo: Barcellona, di stupendo non viene mostrato nulla, neanche il mare, luogo al massimo di deposito di rifiuti umani; nettamente in contrasto dunque con ragazzi e ragazze che si divertono sulla spiaggia. 
Il racconto tratta di un mondo difficile, marcio, marginale, in cui i riflettori scappano volutamente da realtà del genere. Un mondo clandestino, ignorante, quasi analfabeta (come indica il titolo) pieno di sotterfugi, in cui vince lo squalo più grosso, in cui trionfa la legge della natura. 
Una socialità corrotta con personaggi abbastanza loschi che conducono "affari internazionali" con cinesi e africani, naturalmente in maniera illegale ma consentita. Un tumore sociale ed economico che permette di sopravvivere fin quando il male non diventa insopportabile e inguaribile. 

Tumore reale è quello che ha il protagonista di Biutiful: Uxbal, interpretato da un bravissimo Javier Bardem. Uxbal in questo racconto, non è però la vittima, ma bensì uno degli squali che meglio sa navigare e sopravvivere nei difficile equilibri di questa vita.
Uxbal è infatti una sorta di "intermediario lavorativo" fra la realtà cinese, africana ed i poliziotti corrotti. Tra le altre sue capacità, naturalmente fatta a scopo di lucro, c'è quella di riuscire a comunicare con i defunti. A pagare sono naturalmente i parenti dei poveri morti.
Uxbal agisce, soprattutto nella fase iniziale, in base alla logica del dio denaro, entità superiore e simbolo della società moderna, che erige questo nuovo dio al di sopra di ogni cosa.
Se dal punto di vista economico dunque, riesce a sopravvivere degnamente rispetto ad altri personaggi della pellcola, nonostante non viva nel lussuoso mondo di Beautiful, Uxbal affettivamente vive una situazione di alti e bassi.
Sua moglie Marambra (Maricel Alvarez) è una donna instabile psicologicamente. Vive momenti di lucidità e buonismo riuscendo anche a badare alla famiglia; e momenti in cui cede alla sua passione lussuriosa, tradendo Uxbal con il fratello di quest'ultimo: Tito (Eduard Fernandez).
Non bastasse questa instabilità affettiva, i due devono anche badare ai due figli minorenni: Hai e Liwei.

Uxbal è un personaggio davvero ben realizzato ed interpretato, utilizzato anche come una sorta di metafora che mette a confronto il disastro e degrado personale e fisico, con quello sociale.
Un mondo ed un uomo che scoprono infatti di essere malati, quando i rimedi da attuare sono ben pochi, in cui ci si lascia quasi andare, aspettando solamente la fine di tutto.
La discesa nei dolorosi inferi del protagonista, sarà infatti accompagnata dalla distruzione nel mondo in cui lo stesso vive, con scene cruenti e di forte impatto.
Nel corso di questo percorso dal quale difficilmente si riuscirà a tornare indietro sani e salvi, il protagonista e il mondo circostante, cercheranno di pentirsi, di redimersi, di scontare la propria colpa terrena.
Il dolore fisico, sebbene visibile e forte, sarà un inezia, rispetto alla paura di un futuro buio e sempre più traballante per chi rimane, in questo caso i figli.
Nonostante in BiutifulIñárritu, preferisca puntare su un unico protagonista rispetto ai precedenti 21 Grammi e Babel, il risultato finale è abbastanza simile. Il regista messicano infatti riesce nelle sue pellicole a trasmettere una forte drammaticità malinconica, desolante e disarmante, in cui lo spettatore capisce che non sempre questo mondo è Biutiful.....

USCITA CINEMA: 04/02/2011
REGIA: Alejandro González Iñárritu
SCENEGGIATURA: Alejandro González IñárrituArmando BoNicolas Giacobone
ATTORI: Javier BardemBlanca PortilloRubén OchandianoFélix CuberoMartina GarciaManolo Solo

Commenti

  1. ero caduta in errore leggnedo il titolo. pensavo fosse Beautiful, la soap opera e io ne avevo parlato ieri (http://pupottina.blogspot.it/2012/05/pranzo-con-brooke-logan.html) eheheheh

    javier bardem mi piace come attore. solitamente guardo i suoi film e guarderò anche questo in cui appare omlto dimagrito o sbaglio?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheh no evito a priori le soap opera:P
      Si diciamo che nella parte finale sembra leggermente dimagrito Javier Bardem, ma non eccessivamente...

      Elimina
  2. è l'unico di inarritu che non mi è piaciuto.
    mi è sembrato troppo facilmente deprimente...
    per me bruttiful più che biutiful :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è piaciuto abbastanza, anche più di Babel, 21 Grammi finora resta il migliore:) Amores Perros non l'ho visto e non so neanche se è arrivato in Italia:D

      Elimina
    2. amores perros è ottimo. in italia in qualche modo è arrivato, figurati che l'avevo visto quando esistevano ancora le VHS! XD

      Elimina

Posta un commento