A.F. Alcuni giorni fa ho recensito il
libro Ali e corazza di Daniele Trovato. Oggi grazie alla disponibilità
dell’autore, cercheremo di capire meglio come nasce questo romanzo, e di
captare alcuni segreti dello stesso Trovato.
Ciao Daniele e ben trovato. Per rompere
il ghiaccio, parlaci un po’ di te. Cosa fai nella vita e come è cominciata la
tua passione per la scrittura.
D.T. Vivo a Roma e ho 36 anni, sono
progettista nelle telecomunicazioni, blogger e attore di teatro amatoriale, ma la
scrittura e la lettura Sono le passioni più antiche e a cui tengo di più.
A.F. Ho avuto la fortuna di leggere il
tuo primo romanzo: Ali e corazza (grazie alla tua gentile concessione). Come
nasce questa storia, davvero molto forte? Qual è stata la fonte d’ispirazione?
D.T. Leggendo la trama si potrebbe pensare che mi sia ispirato
prevalentemente alla cronaca, in realtà il personaggio di Angela , così come il
plot generale, nascono all’inizio del 2009 prima che gli scandali invadessero
le cronache di giornali. Il romanzo nasce con la protagonista è la costruzione
del suo personaggio che genera la storia.
A.F. Stessa domanda vale per il personaggio
principale: Angela Greganti. Come sei riuscito a caratterizzarla così
efficacemente?
D.T. Il tema principale di “Ali e corazza” è il rapporto tra il potere e i
corpi, mi interessava l’idea di un personaggio che avesse sperimentato sulla
propria pelle non soltanto la violenza individuale ma anche quella sociale
della discriminazione, omofoba o transofoba in questo caso. Questo ha permesso
di raccontare Angela a partire da un forte sentimento di rivalsa che la
caratterizza, ne costituisce il fascino e genera il tragic flaw. E’ un
personaggio dalla psicologia complessa, profondo spero, che non fa la vittima e
non si scandalizza. E’ un’eroina atipica, che pur muovendosi in un ambiente corrotto
mantiene un sua purezza, questo credo la renda interessante.
A.F. Dato che questo blog si occupa
anche di cinema, ti chiedo: se il tuo romanzo venisse trasposto sul grande
schermo, quale sarebbe l’attrice ideale per interpretare Angela? Scegline una
italiana ed una internazionale.
D.T. C’è una giovane attrice e autrice teatrale umbra, si chiama Virginia Virilli, quando
l’ho vista recitare ho fantasticato che fosse adatta. E’ molto bella, ma di una
bellezza vagamente androgina, fisicamente potrebbe interpretare Angela sia
prima che dopo la trasformazione di genere. Soprattutto è bravissima, se avete
la possibilità di vedere un suo spettacolo, non perdetelo, ha un talento
incredibile. Attrici internazionali non me ne vengono in mente, né conosco
molte attrici transgender, magari ce ne sono di bravissime, non so.
A.F. Oltre alla protagonista, descrivi
accuratamente i luoghi in cui essa agisce. La domanda cattiva potrebbe essere
“che giri frequenti”?
D.T L'Italia è un paese ampiamente
sommerso, non solo dal punto di vista economico, subdolamente moralista, le
cose piu' interessanti e più preoccupanti sono nascoste sotto al tappeto. Ho
provato a proporre un punto di vista narrativo su
certi ambienti, mi aiuta a capirli e magari puo' fornire una
prospettiva diversa a chi li capisce molto meno di me, che in rari
casi qualcosa ho visto e vissuto. Per il resto lavori di immaginazione, che poi è la parte piu' difficile e più divertente.
A.F. Qual è, secondo te, il punto più
forte del tuo romanzo?
D.T. Il romanzo è breve ma piuttosto denso, fornisce diversi spunti di
riflessione credo e spero, ma questo devi dirlo tu, sia scritto piuttosto bene.
A.F. Che libri leggi? Quali
consiglieresti ai lettori di questo blog?
D.T. Leggo di tutto: letteratura contemporanea, qualche classico, narrativa
di evasione e diversi saggi. Se devo
nominare un libro e un’autrice dico L’Opera al Nero di Marguerite Yourcenaur, ma anche Bulgakov o García Márquez. Tra gli italiani Flaiano, Buzzati, Pasolini e
Bianciardi. Genna, Wu-Ming, Benni,
Tabucchi e il Camilleri del “Re di Girgenti”, per dirne anche qualcuno vivo. Tra
i contemporanei internazionali i miei preferiti sono forse Pelevin e Bret
Easton Ellis. Per la narrativa
d’evasione e di genere, che non è affatto una definizione svilente, amo molto
Dick, Heinlein, Martin e Matheson.
A.F. Il tuo libro è uscito sia in
formato cartaceo che in formato e-book. Cosa pensi di questa rivoluzione
digitale? Quale tra i due formati sta vendendo di più per quanto riguarda il
tuo libro (domanda un po’ ficcanaso)?
D.T. Non ho idea di come procedano le vendite, credo però che le vendite
online su Amzon, Bol e IBS della versione cartacea abbiano un buon peso sulel
vendite totali. In libreria è scarsamente distribuito, purtroppo, il piu’ delle
volte bisogna richiederlo e la grande distribuzione non da spazio alle piccole
case editrici indipendenti. L’e-book è ancora una nicchia e tale resterà finché
continuerà ad essere la versione digitale di un libro, troverà il proprio
spazio quando evolverà come strumento separato, multimediale, con contenuti
specifici in cui il testo interagisce con la musica, la fotografia,
illustrazioni animate, video e
navigazione web.
Tecnicamente è già possibile, serve qualcuno in grado di “scrivere”
questo tipo di contenuti.
A.F. Prima di lasciarti e terminare
questa mini-intervista, ho ancora una piccola curiosità. Come sei arrivato su
Affari nostri?
D.T. Gestisco anch’io, insieme ad alcuni amici, un blog che parla di libri,
quindi mi capita di spulciare sul web i consigli di lettura degli altri
blogger.
A.F. Grazie ancora una volta Daniele
per la tua disponibilità, in bocca al lupo per i tuoi progetti e per il tuo
libro Ali e corazza.
D.T. Grazie a te.
Potete leggere il blog di Daniele Trovato, cliccando su questo link:
Oziablog
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