Zodiac. È finita l'era dei thriller classici

Voto 6,5. Nella serata in cui Sanremo si "esibiva" davanti a 14milioni di spettatori, Canale cinque proponeva come contro-programmazione il film del 2007, di David Fincher: Zodiac. Considerando che, guardando attentamente i palinsesti Mediaset e Rai, di film del cinema in prima serata non c'è quasi più traccia (colpa anche di troppi reality, e fiction made in Italy), ben venga Sanremo.
Confesso di aver visto Zodiac, poco tempo dopo la sua uscita, e non m'impressionò troppo, soprattutto per via della eccessiva durata. Ieri invece, forse anche per via della mediocrità di Sanremo, ho rivalutato questo film, alla luce anche del nuovo Millennium.

Zodiac segna infatti un cambiamento del modo in cui Fincher racconta le sue storie thriller. La concentrazione si sposta infatti sui personaggi, che diventano il fulcro base, intorno al quale ruota la storia. In sintesi è la storia che viene plasmata e modificata dai protagonisti.
Il killer perde la sua grandezza, come fu invece per John Doe di Seven, diventando quasi un pretesto motivazionale per le vite dei protagonisti. E' in pratica l'obiettivo, lo scopo della vita di ciascuno di essi, una vera e propria ossessione.
I quattro in questione sono: Robert Graysmith (Jack Gyllenhall); Dave Toschi (Mark Ruffalo); Paul Avery (Robert Downey Jr.); Bill Armstrong (Anthony Edwards).

Il primo è un vignettista che lavora fianco a fianco con i giornalisti. Particolarità è che il film di Fincher sia tratto proprio dal vero romanzo di Robert Graysmith, in cui parla degli omicidi di Zodiac e della sua presunta identità.
Forse anche per l'influenza del libro, Graysmith - Gyllenhall, è un pochino più protagonista rispetto agli altri. 
Dagli altri, viene un pò considerato il "fuori di testa", ma dimostra subito spiccate capacità investigative. Riesce a decodificare alcuni messaggi in codice che Zodiac distribuisce in giro.
Il caso inevitabilmente incide sulla sua sfera privata, causandone l'allontanamento della famiglia.
Graysmith si dimostrerà anche il più caparbio di tutti, e l'unico a voler a tutti i costi, conoscere l'identità di Zodiac.
Questa scena ricorda vagamente una di Seven
Un pò in secondo piano abbiamo i due investigatori Toschi ed Armstrong. Essi non hanno la forza del detective Mills e Somerset. Sono infatti due investigatori comuni, che cercano di basarsi su dati reali, prove, e non congetture o ipotesi di sorta. Nel momento in cui il caso invade troppo le loro vite private, faranno di tutto per allontanarsi e pensare ad altro. Un esempio molto bello al riguardo, è la scena metaforica in cui Armstrong si tira fuori dal caso, "sbattendo" lo sportello della macchina in faccia a Toschi.
Ultimo co-protagonista è Paul Avery, un giornalista attento al caso e alla sua ribalta mediatica. Purtroppo dopo alcune sue dichiarazioni finirà per "scottarsi" ed a temere per la propria vita.

Intorno a questi personaggi, aleggia appunto Zodiac, il misterioso serial killer.
Lo spettatore lo conoscerà subito nelle prime scene, incappucciato ed alle prese con le sue vittime. Essendo un caso reale, le scene che Fincher ci mostrerà saranno tali. Crude, veloci, nette. Il killer che non fa tanti giri di parole prima di ammazzare, ma che agisce velocemente per non farsi agguantare. Il caso mi ha ricordato abbastanza le vicende del mostro di Firenze. Anch'esso si avventava su giovani coppiette appartate.
L'evoluzione dei casi sarà per certi aspetti simile, per altri molto differente.
Una prima similitudine può essere quella relativa, all'incertezza riguardo il vero colpevole. Ad oggi prove certe ancora non si hanno nè su chi fosse Zodiac, nè su chi fosse il Mostro di Firenze. Per entrambi avremo un sospettato numero uno, i cui nomi saranno indissolubilmente legati al caso.
L'evoluzione della storia è invece nettamente differente. Il Mostro di Firenze, scopriremo, agirà insieme ad altri Compagni di Merenda, per motivi satanici-religiosi, o dietro mandante.
Zodiac invece sarà un killer altamente mediatico, così come ci verrà mostrato nel film. Anche questo è abbastanza attinente alla realtà, dati gli ultimi casi di cronaca, in cui appare sempre più difficile capire chi sia il killer, chi la vittima del sistema mediatico.

Zodiac è di fatto un personaggio invisibile, ma ottimamente costruito all'interno del film di Fincher. I suoi messaggi codificati, i suoi interventi televisivi, le sue lettere minatorie, le sue minacce, i suoi pezzi di camicia, valgono in questo caso, più di un volto ed una presenza fisica.
Fincher è bravo a mostrare anche i collegamenti tra il mondo della polizia e del giornalismo. I ritmi sono un tantino lenti, ma funzionali al modo di raccontare il film, ovvero in maniera realistica.
Chi volesse il thriller con il colpo di scena finale, con il ribaltamento della storia rimarrà altamente deluso. 
SPOILER Tutto infatti verrà spiegato addirittura attraverso alcune scritte finali, che spiegheranno l'epilogo del thriller, neanche in maniera definitiva.

USCITA CINEMA: 18/05/2007
REGIA: David Fincher
SCENEGGIATURA: James Vanderbilt
ATTORI: Jake GyllenhaalRobert Downey Jr.Mark RuffaloAnthony EdwardsBrian CoxDermot MulroneyChloë SevignyJohn GetzCharles FleischerZach GrenierAdam GoldbergElias KoteasJohn Carroll Lynch,Bijou

Commenti

  1. Bella recensione ! A me era piaciuto molto, e magari mezzo punto in più lo avrei dato.

    RispondiElimina
  2. non l'ho visto questo film perchè da buon italiano ho visto sanremo :)

    RispondiElimina
  3. @Blackswan. Grazie per l'apprezzamento, si forse il mezzo punto in più ci poteva stare, ma su ciò influì la prima visione che non fu soddisfacente...

    @Luigi87. Io Sanremo l'ho intravisto tra una pubblicità e l'altra....

    RispondiElimina

Posta un commento