La ragazza che viene dal passato

Voto 6. Si tratta del primo romanzo thriller scritto da Simone van der Vlugt, scrittrice olandese di romanzi storici per ragazzi.
Che sia una scrittrice di altri generi letterari, un pò si capisce nel corso del romanzo; tutto sommato nel complesso riesce a confezionare un thriller ordinario ed ordinato.
La parte iniziale è molto soft, ed è volta alla presentazione della protagonista principale: Sabine. 
Sabine è una giovane ragazza, con tutti i problemi della sua età: incompatibilità nel lavoro con la sua capo-ufficio; dieta ferrea ed attenzione all'alimentazione; abiti che mancano e tanta voglia di shopping; amori passati, presenti e futuri.

La parte thriller ci mette perciò, un bel pò ad ingranare. Quello che subito si comprende è che Sabine ha dei problemi con il suo passato, esattamente nove anni prima. A quell'epoca, quando Sabine andava ancora a scuola, la sua ex miglior amica, Isabel, scomparve e di lei non si seppe più nulla.

Isabel Hartman scomparve in una calda giornata di maggio di nove anni fa. Stava tornando da scuola in bicicletta, ma a casa non arrivò mai. Avevamo quindici anni.

Sabine pare abbia rimosso tutto di quel periodo, non ricordando perciò, ciò che accadde ad Isabel.
Questo è il fulcro centrale de La ragazza che viene dal passato. La ricerca della verità. Ad investigare è Sabine in prima persona, allorchè alcuni ricordi cominciano a venire a galla, e la Sabine del passato ritorna prepotente nella vita della nuova Sabine.
Comincia così una caccia ai fantasmi del passato, ogni personaggio presente quel giorno, verrà rianalizzato sotto una nuova luce da Sabine.

Il thriller confezionato dalla Van der Vlugt, è molto attuale, paragonabile a fatti di cronaca reali, in cui ragazze scompaiono per lunghi anni, per poi essere ritrovate morte o non essere ritrovate affatto. Non sono presenti forte scene d'azione, lotta, sangue. Non siamo in presenza di alcun serial killer.

Tre sono i punti fondamentali che danno al lettore la possibilità di indagare sul presunto assassino:
In primo luogo, il rapporto imminente che si stabilisce tra Sabine ed Olaf. Quest'ultimo è un ex-studente della scuola frequentata da Sabine, nonchè amico di suo fratello Robin. Olaf e Sabine si conoscono nel nuovo luogo di lavoro di entrambi, ad Amsterdam, da li nasce un rapporto immediato fra i due.
Secondo punto, il rapporto tra Isabel e Sabine. Le due sin dall'infanzia, sono sempre state l'una la migliore amica dell'altra. Nella fase di sviluppo adolescenziale, Isabel maggiormente sviluppata ed attraente per l'altro sesso, molla Sabine, abbandonando per sempre la loro amicizia.
Terzo punto, un bidello dell'epoca che da ai suoi gatti, nomi di ragazze della scuola scomparse.

La scrittrice olandese è abile a mascherare il colpevole, traendo in inganno il lettore. Nonostante il finale ipotizzabile, infatti, tutti i soggetti coinvolti potevano indossare la maschera dell'assassino.


TRAMA. Sabine è una giovane donna olandese che sta per tornare al suo posto di lavoro ad Amsterdam dopo un lungo periodo di assenza dovuta a una crisi depressiva. Nove anni prima, quando ancora andava al liceo, ha vissuto un'esperienza traumatica di cui non conserva però memoria: è scomparsa una sua compagna di scuola, Isabel, e Sabine ha rimosso il ricordo degli eventi di cui forse è stata diretta testimone. Il passato però pian piano riaffiora, grazie a una sorta di sdoppiamento tra la Sabine matura e la Sabine ragazzina. Lei cerca intanto di proseguire la sua vita, continua a lavorare e avvia una relazione con Olaf, un ex compagno di Robin, suo fratello maggiore. Ma le ricerche sulla scomparsa di Isabel ben presto finiranno per travolgerne l'esistenza, nel momento in cui la polizia fa passi avanti determinanti nelle indagini, e fatti e persone cominciano ad apparire sotto una nuova luce. Tra quelli che sveleranno un lato oscuro e nascosto del carattere ci saranno anche Olaf e il bidello di allora Groesbeek. Poi con un ritmo sempre più incalzante il puzzle della misteriosa tragedia si ricompone. Sino al conturbante finale.

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