Giù al Nord

Voto 4,5. Spiace purtroppo dirlo, ma Giù al Nord è uno di quei pochi film in cui l’originale è peggio della sua copia, almeno dal mio punto di vista, ma sicuramente agli occhi di quasi tutti gli Italiani.
Come se un occhiale RayBan o una borsa Louis Vuitton, comprata da una bancarella fosse migliore dell’oggetto originale comprato in un’ottica o boutique.


Giù al Nord se lo si dovesse considerare dal punto di vista della trama non è poi tanto male. Una storia alquanto interessante, che racconta del graduale adattamento di una persona che viene trasferita per motivi di lavoro dal sud della Francia al nord del paese.
Due regioni del paese sicuramente contrastanti, con usi, costumi, abitudini e clima agli antipodi.
Punto numero uno è dunque essenziale, per approciarsi al film, conoscere queste divergenze interne della Francia.
Chi come me, è ignorante sotto questo punto di vista, rischia di ritrovarsi di fronte a battute o situazioni grottesche che non riescono a storcere nemmeno un sorriso per gli spettatori italiani. Indigesta per tutta la durata, soprattutto la traduzione dell’accento nordico dei francesi, quello sch utilizzato sempre ed in ogni frase o parola.
Il film forse andava visto con i sottotitoli, sempre avendo conosciuto prima gli usi e le abitudini francesi.
In questo film il doppiaggio italiano non ha reso, non ha dato la giusta dimensione al film. Un po’ come vedersi un film di Benigni o Lino Banfi, doppiati in tedesco o americano, forse non rideremmo neppure noi.

Data la storia, comunque interessante e molto attuale per il nostro paese, intelligente ed azzeccata è stata la mossa del regista Luca Miniero con il film Benvenuti al Sud.
Il film è identico a quello francese, anche nelle minime situazioni, non cambia pressoché di una virgola. Stessi ritmi, stessi tempi, tutto identico, ma allo spettatore italiano sembrerà completamente diverso.
Diverso, in quanto tutti noi ben conosciamo la sostanziale diversità tra una persona del Nord ed una del Sud. Tutti conosciamo bene il dialetto napoletano e le sue espressioni non verbali, che tanto fanno divertire.
Tutti sappiamo che è molto più ovvio, che una persona del Sud si trasferisca al Nord per lavoro, adattandosi con molta più facilità, rispetto ad una persona del Nord che compie il percorso inverso.

Giù al Nord si lascia perciò rubare la propria identità (almeno in Italia) da Benvenuti al sud, il cui successo ha costretto Luca Miniero e tutto il suo cast, al bis.

USCITA CINEMA: 31/10/2008
REGIA: Dany Boon
SCENEGGIATURA: Dany Boon, Alexandre Charlot, Franck Magnier
ATTORI: Kad Merad, Dany Boon, Zoé Felix

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