La banda dei Babbi Natale.

Stilando una classifica personale dei sette film di Aldo, Giovanni e Giacomo, la Banda dei Babbi Natale, figurerebbe al quarto posto, dietro a (in ordine cronologico) Tre Uomini e una gamba, Cosi è la vita, e Tu la conosci Claudia?
Non male considerando l'elevata bellezza e comicità dei precedenti film.
La banda dei Babbi Natale è un film che fa sorridere, più che ridere. Le battute di alta comicità non ci sono ma le situazioni comiche ed equivoche son tante.
La parte più divertente dei tre è interpretata da Giovanni: bigamo veterinario diviso fra Milano e la Svizzera, casanova dal brutto aspetto ma capace di conquistare anche una criceta.
Il suo ruolo è stato preso però sottomira dagli animalisti, che ne hanno contestato il comportamento violento nei confronti degli animali: calci a cani e gatti, con annesso gorilla in caso.
Aldo interpreta, invece, un disoccupato per scelta, dato che le offerte di lavoro preferisce mangiarsele che leggerle. Amante delle scommesse sportive è tuttavia sfortunato nel gioco e abbastanza fortunato in amore, in quanto mantenuto.
Chi in amore non è fortunato almeno agli inizi del film è Giacomo che interpreta un medico vedovo, sottomesso dal suo super-io alquanto spigoloso e puntiglioso. Quest'ultimo  lo assale nei sogni e non gli permette di poter ricominciare a vivere e ad innamorarsi.
Il film è girato da Paolo Genovese, che dirige per la prima volta il trio comico. Il cambio di regia si avverte portando aria nuova, facendo dimenticare il flop dell'ultimo Cosmo sul comò. Nel film compare anche per la prima volta sullo schermo Mara Maionchi, nel ruolo di suocera manesca di Giovanni.
Il fim spassoso e divertente si rivela forse il miglior film di Natale, vuoi anche per i costumi e l'ambientazione annevata, rispetto dunque al caldo SudAfrica. Gli incassi dell'ultimo week-end infatti premiano il film di Aldo, Giovanni e Giacomo con € 4.305.642, mentre Natale in Sudafrica maggiore competitor ha realizzato € 2.977.958 di incasso.
Voto 6,5






Commenti

  1. Per me merita un 8: è la classica commedia degli equivoci, di derivazione latina.
    E' caratterizzato da una comicità sottile e scanzonata, allieta piacevolmente le gelide notti invernali.
    Lodevoli e pertinenti i riferimenti psicologici, comprensibili solo da un pubblico esperto.

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